Roghi in campi nomadi e baraccopoli: Roma brucia come ai tempi di Nerone

10 Lug 2017 13:48 - di Redazione

Un incendio, l’ennesimo di questi giorni a Roma, ancora una volta ai margini di uno dei tanti campi nomadi. Il fumo nero, in queste ore, ha invaso il Grande Raccordo Anulare di Roma mentre due squadre dei Vigili del Fuoco e un autobotte sono impegnate per spegnere il violento rogo scoppiato scoppiato, per cause ancora da accertare, all’interno del campo nomadi La Barbuta. «Si tratta dell’ennesimo incendio che piega e complica la vivibilità delle popolazioni di Ciampino e VII Municipio, con pesanti ripercussioni sulla circolazione adiacente: ricordiamo, infatti, che l’insediamento è collocato a due passi dall’aeroporto di Ciampino, dal Grande Raccordo Anulare e dalla via Appia Nuova. Un situazione ambientale e igienico-sanitaria, quella derivante dagli incendi de La Barbuta, che l’inefficiente amministrazione Raggi deve affrontare e risolvere velocemente con interventi mirati e concreti. Bisogna procedere con la rapida dismissione del campo rom», attacca il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Ambiente e Politiche Abitative, Adriano Palozzi

Mai come quest’anno, a Roma, n0n si contano gli incendi tra le tante tendopoli abbandonate, baracche e manufatti pericolosi, tra rifiuti e alloggi di fortuna. Secondo una stima del “Messaggero“, sono almeno 260 le baraccopoli, “dal greto del Tevere a Monte Mario, dalla Giustiniana a Pineta Sacchetti, da Torre Spaccata al centro, favelas dove si accumulano montagne di rifiuti, da dove partono i roghi tossici”. Un’emergenza-incendi, nella Capitale, che non sembra preoccupare piedi tanto il governo, almeno a giudicare dalla risposta che il ministro degli Interni Minniti ha fornito, qualche giorno fa, al deputato di Fratelli d’Italia Fabio Rampelli: «Non c’è alcuna sottovalutazione del fenomeno dei roghi tossici in prossimità dei campi nomadi e nessuna iniziativa a lasciare mani libere alle persone sul territorio», ha detto. «I roghi tossici nelle adiacenze dei campi, ha spiegato il ministro, assumono particolare rilevanza negli insediamenti di maggiore estensione a ridosso dei grandi centri metropolitani. Si verificano a Roma, Torino, Milano e Napoli. La polizia, anche in collaborazione con la polizia locale – ha sottolineato – è costantemente impiegata in operazioni di controllo del territorio per individuare gli autori dei roghi tossici». A Roma, ha ricordato il ministro, “ci sono numerosi campi abusivi ed i roghi sono un pericolo per l’ambiente e la salute. Il problema – ha continuato – è alla costante attenzione della prefettura che ha istituito un gruppo apposito per contrastare il fenomeno”.

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