Busta paga, le voci che mandano in tilt i lavoratori: ecco come leggerla
Paga base, contingenza, rata addizionale, imponibile Irpef. Interpretare le voci presenti in busta paga talvolta può essere davvero complicato. È vero che la retribuzione netta, quella che viene accreditata sul conto corrente, è quella che importa-preoccupa di più il lavoratore ma capire quanti giorni di vacanza abbiamo accumulato, i versamenti sul fondo pensione o ad esempio quante tasse abbiamo pagato può essere importante. «Nella parte alta della busta paga troviamo informazioni che riguardano la ditta/datore di lavoro e del dipendente (nome e cognome, codice fiscale, matricola Inps, posizione Inail, data di assunzione e livello di inquadramento», spiega aMarcello De Carolis, esperto di Fondazione Studi Consulenti del lavoro.
Busta paga, capire le voci
Procedendo verso il basso troviamo le varie voci relative alla retribuzione e alla sua composizione. «Si parte dalla paga base lorda, che è determinata dal contratto collettivo in base al livello d’inquadramento – continua De Carolis – e alla qualifica del lavoratore. C’è poi la contingenza, ossia un’indennità, introdotta per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni, non più aggiornata ormai da diversi anni. Talvolta troviamo ulteriori indennità, come l’E.d.r. Ad esempio, oltre agli scatti di anzianità, che sono aumenti periodici della retribuzione in base all’anzianità di servizio». Questi elementi compongono la parte fissa della retribuzione o retribuzione di fatto.
Le trattenute Irpef
Nel blocco successivo si trovano invece le competenze per il lavoro svolto, l’assegno per il nucleo familiare, il compenso per le festività eventualmente lavorate che vanno ad arricchire il nostro stipendio diminuito dalle trattenute dalla paga lorda. «E anche voci come addizionali (regionali e comunali) – prosegue l’esperto – accantonamenti ai fondi Tfr e così via. Così arriviamo a un totale lordo che rappresenta la differenza tra ciò che ci viene tolto e ciò che ci viene dato in più». Ma per capire davvero come si arriva a percepire uno stipendio netto è importante capire le trattenute Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) tra imponibile, imposta e detrazioni. «Le ritenute Irpef, le tasse per intenderci – dice De Carolis – vengono calcolate applicando una aliquota sul così detto imponibile Irpef, che si ottiene sottraendo i contributi previdenziali alla retribuzione lorda. Non esiste una sola percentuale, un’unica aliquota, ma diverse aliquote secondo il livello di reddito percepito dal lavoratore. Come per tutti i contribuenti, anche il lavoro dipendente è tassato a scaglioni» cioè per fasce di reddito..