“Perché Papa Francesco ama Putin”. Spunta un’inedita alleanza diplomatica
Il viaggio a Mosca del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, rappresenta più di una missione diplomatica ordinaria. In quattro giorni, dal 20 al 24 agosto, incontrerà il patriarca ortodosso e il presidente Vladimir Putin. Un faccia a faccia preceduto da una lettera inviata da Papa Francesco allo stesso presidente russo. «Il Papa ha chiesto Putin di pregare per lui, e, a quanto pare, questa frase ha toccato Putin», ha raccontato Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio al sito Politico.eu.
Le ragioni della consonanza tra Bergoglio e Putin
Ed è proprio il sito di approfondimento sulle questioni di politica estera a svelare un’alleanza inedita. Non a caso il titolo dell’articolo è un eloquente: “Perché il Papa ama Putin”. Le ragioni dell’inedita sintonia? «Per Putin i visibili rapporti con il Vaticano sono la possibilità di attirare l’attenzione sui tentativi della Russia di dipingersi come un baluardo dei valori morali e tradizionali, in contrasto con l’Europa sempre più secolarizzata». Secondo l’articolo «alcuni osservatori ipotizzano che la visita di Parolin, potrebbe spianare la strada per la prima visita in assoluto di un papa cattolico a Mosca, ma la maggior parte degli analisti ritengono che questo è improbabile a causa della resistenza agli ortodossi». Tuttavia, la visita del Papa sarebbe in armonia con il suo desiderio di «unire i cristiani», dice l’esperto Jacopo Scaramuzzo dal sito Vatican Insider. E come sostiene lo stesso cardinale Parolin, la sintonia di Bergoglio con Putin si muove su solide direttrici: «Il Papa argentino promuove più attivamente la Ostpolitik, ha una concezione ecclesiologica che si spoglia del primatismo e promuove rapporti più orizzontali con le altre Chiese cristiane, ed è in consonanza con una visione antiglobalista degli equilibri mondiali». Una strana coppia, che potrebbe sviluppi inediti sul fronte diplomatico internazionale.