Russiagate, il Congresso insiste: ora vuole ascoltare la segretaria di Trump
Gli inquirenti del Congresso Usa non si rassegnano e ora vogliono ascoltare anche Rhona Graff, vice presidente della Trump Organization che è stata per quasi 30 anni la segretaria personale di Donald Trump, nell’ambito dell’inchiesta sul controverso incontro alla Trump Tower con un’avvocata russa che prometteva materiale compromettente su Hillary Clinton. Negli anni trascorsi al fianco di Trump, Graff era considerata da colleghi, politici e giornalisti la via per riuscire ad ottenere udienza ed attenzione con Trump. Un ruolo informale che continuerebbe ancora ad avere con il presidente, scrive Abc News che rivela la notizia. “Tutti sanno che per poter arrivare a lui devi passare da me, così tutti si comportano al meglio con me” raccontava la donna in un’intervista nel 2004. Ad attirare l’attenzione degli inquirenti sul nome di Graff sono state le mail tra Trump jr e Rob Goldstone, il promoter britannico che ha organizzato l’incontro con Natalia Veselnitskaya. “Potrei anche inviare queste informazioni a tuo padre attraverso Rhona, ma sono molto delicate così voglio inviarle prima a te”, scriveva Goldstone. “Dal momento che il suo nome è nella mail, si vuole che risponda ad alcune domande”, ha spiegato Peter King, deputato Gop della commissione Intelligence che, eletto a New York, conosce Graff. “Se vai alla Trump Tower, devi fare il suo nome”, ha aggiunto. Secondo fonti vicine a Trump, Graff riceveva le mail dirette a lui e le stampava perché le potesse leggere ed in caso rispondere, scrivendo la replica a penna sulla stampa che poi Graff inviava elettronicamente. Alan Futerfas, avvocato che difende la Trump Organization, ha detto all’emittente che veramente la Graff non è stata ancora contattata dagli inquirenti.