Campi Flegrei, eruzione sempre più vicina: ora il magma è sotto Pozzuoli (VIDEO)
La Caldera dei Campi Flegrei sorvegliata speciale. Quella del video riportato in apertura è solo una simulazione, ma i Campi Flegrei, sono realmente una bomba a orologeria pronta ad esplodere. Il magma che pervade il sottosuolo continua a muoversi e a spostarsi lateralmente, minacciando Pozzuoli (da una profondità di 4 km) e, pare, anche la città di Napoli. I primi movimenti di quella che è una interminabile fase di assestamenti e spostamenti di camere magmatiche tornarono a farsi sentire minacciosamente negli anni ’50, poi negli anni ’70 e ’80, quando i fenomeni furono particolarmente intensi: tanto che nel 1970 e nel 1983 si arrivò a decidere di evacuare decine di migliaia di persone. Eppure, nonostante gli allarmi e il continuo monitoraggio della situazione non abbia mai consentito di abbassare la guardia, le speculazioni edilizie nelle zone limitrofe al supervulcano hanno continuato a pullulare, in spregio di rischi e allarmi…
Campi Flegrei, il magma si è spostato sotto Pozzuoli
L’ultimo dei quali arrivato in queste ore: secondo uno studio rilanciato in queste ore da molti siti e quotidiani online, «i Campi Flegrei sono ricoperti da uno strato di rocce che possiede uno spessore di circa 1 o 2 chilometri. Questo fa sì che il magma, che essendo molto caldo tende sempre a salire verso l’alto, trovando l’ostacolo roccioso si spostai lateralmente. E nel suo viaggio sotterraneo il magma ora si trova sotto la città di Pozzuoli a una profondità di circa 4 chilometri». Non solo, in questi suoi smottamenti sotterranei che in queste ore minacciano soprattutto il sottosuolo di Pozzuoli, non si esclude che altre camere magmatiche possano arrivare a concentrarsi pericolosamente proprio sotto Napoli…
Vulcanologi: eruzione più vicina di quanto non si immagini
L’allerta, che continua a far innalzare il livello dello stato di pericolosità, è puntualmente resocontata e analizzata in uno studio pubblicato su Scientific Reports che rappresenta la summa dei lavori di analisi e confronto realizzati congiuntamente da un team di ricercatori che fa capo a Luca De Siena dell’Università di Aberdeen, con il quale hanno collaborato l’Osservatorio Vesuviano Ingv, il laboratorio Rissc dell’Università degli Studi di Napoli e l’Università del Texas a Austin. Da tempo ormai esperti e addetti ai lavori cercano di sensibilizzare le popolazioni locali all’allerta e alla minaccia imminente: con risultati non proprio lusinghieri, però, visto che nei decenni la densità abitativa in quei luoghi è costantemente cresciuta nonostante, come ribadito nelle ultime ore dal geologo Tozzi: «Quello è il più grande supervulcano d’Europa, nella cui zona ci sono almeno 600mila persone a rischio e l’eruzione è probabilmente molto più vicina di quanto si pensasse in passato».
Nordlys quello che mi fa davvero paura è la testa dura di chi non vuole lasciare le proprie cose. Li capisco, ma puoi sacrificare la tua vita, per non perdere tutto ciò che hai?
Se quello erutta con un VEI pari a 7 o a 8 (cioè il massimo) sono cavoli amari per tutto il mondo.