Domenica saranno ricordati i giovani assassinati dai partigiani a Rovetta (video)

21 Set 2017 19:45 - di Giovanni Trotta

Domenica 24 settembre si terrà al Cimitero del Verano una cerimonia in ricordo dell’eccidio di Rovetta, quando il 28 aprile 1945, quindi a guerra finita, i partigiani rossi assassinarono 43 giovanissimi militi della Legione Tagliamento. Ecco il programma della commemorazione: ore 9,30, i partecipanti si incontreranno all’ingresso secondario del Cimitero del Verano nel Piazzale delle Crociate (poco prima della Tangenziale). Ore 10,30, visita alla Tomba dei Caduti di Rovetta e Cerimonia commemorativa. Breve saluto di un rappresentante dell’Associazione Reduci della Tagliamento e del Comitato Onoranze Caduti di Rovetta, brevi interventi di Reduci e parenti dei Caduti, appello ai Caduti di Rovetta. La commemorazione si chiuderà, alle 11,30 con la cerimonia religiosa, nel corso della quale sarà letta la Preghiera del Legionario.

Era il 25 aprile del 1945 quando il plotone della sesta compagnia del secondo battaglione della Legione Tagliamento – 46 giovani dell’età media di 17 anni – tenuto consiglio, comunicava al signor Franceschetti, proprietario dell’hotel della Presolana in cui il reparto era dislocato, di aver deciso la resa onorevole in cambio della vita. Verso le 15 iniziò la marcia a piedi verso Rovetta, dove il Cln locale decise che i militi dovevano essere trattenuti, disarmati, spogliati di tutto e rinchiusi nella scuola locale. Il 27 aprile successivo giunse a Rovetta una formazione partigiana i cui comandanti si sovrapposero al comitato locale, mostrando subito l’intenzione di sopprimere i legionari. Il Cln locale, dopo averla tirata per le lunghe, propose d’interpellare un ufficiale inglese, un tal “Mohikano”, facente parte della formazione di un certo Lanfranchi, veterinario di Lovere. Il “Mohikano” si disinteressò della sorte dei prigionieri, rispondendo cinicamente: «Fatene ciò che volete». Queste parole segnarono la condanna a morte del plotone. Uno dei ragazzi, Ferdinando Caccioli, riuscì fortunosamente a fuggire, altri tre furono risparmiati per la loro giovanissima età. Per i rimanenti non ci fu nulla fa fare. Il sottotenente Panzanelli, il vicebrigadiere Giuseppe Mancini, figlio di Edwige Mussolini e quindi nipote diretto del Duce, e i restanti quarantuno furono subito messi al muro. La mattanza ebbe luogo sull’esterno sud del cimitero di Rovetta il 28 aprile 1945. Allineati e a gruppi di cinque, i ragazzi furono passati per le armi da un plotone d’esecuzione composto da sei partigiani. Tutti affrontarono la morte con estrema dignità inneggiando alla Repubblica Sociale, a Mussolini e all’Italia. Dopo i colpi di grazia i cadaveri vennero gettati al di là del muro dove una grande fossa comune li accolse alla rinfusa. Morirono anche due coppie di fratelli, i Fontana e i Randi. Inutilmente i due più anziani chiesero che fossero risparmiati i più giovani. Al feroce diniego dei carnefici i quattro si unirono in un ultimo abbraccio e s’incamminarono sereni verso l’eternità. I responsabili dell’eccidio, oltre ai già citati “Mohikano” e Lanfranchi, furono: Fomoni detto “Walter” da Ardesio, “Fulmine” e “Cascio” da Costavolpino, Rossi “Buchi” da Castione della Presolana, con il concorso esplicito del maggiore Pacifici, della Sussistenza del disciolto Esercito regio, e la rassegnata passività del parroco di Rovetta. Anni dopo fu tentato il riconoscimento dei resti dei Caduti da parte delle famiglie, ma la cosa risultò impossibile. A quel punto quello che rimaneva dei quarantatré militi venne tumulato in unica tomba edificata nel cimitero del Verano a Roma. Nel cimitero di Rovetta fu deposta una targa: «A perenne ricordo di 43 Caduti – 28 aprile 1945». Nel 1963 un reparto militare in esercitazione nella zona pose sulla targa un grande nastro tricolore con la scritta: «I privi di onore ricordino: non v’è duol a morir per un sogno che ha nome Fede e Patria». Nello stesso giorno, sulla piazza di Castione della Presolana, un plotone di fanti, puntate le armi verso la Valle di Tede, sparò tre salve in onore del secondo plotone della sesta compagnia/secondo battaglione della legione Tagliamento. Da allora, nel cimitero del Verano a Roma, davanti alla tomba in cui riposano i resti dei valorosi ragazzi, ogni anno ha luogo una cerimonia di commemorazione.

Ecco l’elenco dei giovanissimi martiri:

ANDRISANO Fernando, anni 22

AVERSA Antonio, anni 19

BALSAMO Vincenzo, anni 17

BANCI Carlo, anni 15

BETTINESCHI Fiorino, anni 18

BULGARELLI Alfredo, anni 18

CARSANIGA Bartolomeo Valerio, anni 21

CAVAGNA Carlo, anni 19

CRISTINI Fernando anni 21

DELL’ARMI Silvano, anni 16

DILZENI Bruno, anni 20

FERLAN Romano, anni 18

FONTANA Antonino, anni 20

FONTANA Vincenzo, anni 18

FORESTI Giuseppe, anni 18

FRAIA Bruno, anni 19

GALLOZZI Ferruccio, anni 19

GAROFALO Francesco, anni 19

GERRA Giovanni, anni 18

GIORGI Mario, anni 16

GRIPPAUDO Balilla, anni 20

LAGNA Franco, anni 17

MARINO Enrico, anni 20

MANCINI Giuseppe, anni 20

MARTINELLI Giovanni, anni 20

PANZANELLI Roberto, anni 22

PENNACCHIO Stefano, anni 18

PIELUCCI Mario, anni 17

PIOVATICCI Guido, anni 17

PIZZITUTTI Alfredo, anni 17

PORCARELLI Alvaro, anni 20

RAMPINI Vittorio, anni 19

RANDI Giuseppe, anni 18

RANDI Mario, anni 16

RASI Sergio, anni 17

SOLARI Ettore, anni 20

TAFFORELLI Bruno, anni 21

TERRANERA Italo, anni 19

UCCELLINI Pietro, anni 19

UMENA Luigi, anni 20

VILLA Carlo, anni 19

ZARELLI Aldo, anni 21

ZOLLI Franco, anni 16

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