Le inquietanti immagini di uno sbarco fantasma: il tuffo, poi la fuga sulla terraferma (VIDEO)

22 Set 2017 13:40 - di Lorenza Mariani

Le immagini senza sonoro del video postato in apertura sono letteralmente inquietanti: e la didascalia che dà il titolo alle sconcertanti sequenze di cui sopra, rende a malapena entità e gravità del problema che denuncia. Sono immagini che chiunque può visionare sul web, registrate e poi caricate in rete nel silenzio legislativo e operativo dell’esecutivo in carica. Quelle che prese in esame, in particolare, si riferiscono allo scorso 7 settembre quando, nella spiaggia di Ribera (Ag), in pieno giorno, una barca carica di migranti riesce ad arrivare  a riva, a far sbarcare una miriade di migranti che poi, su quella spiaggia deserta, si danno alla macchia, sparpagliandosi ovunque e sparendo all’orizzonte: letteralmente.

Cronaca di uno sbarco fantasma: uno dei tanti…

Un problema che s’incrementa ad ogni giorno che passa: pescherecci avvistati dagli agrigentini che cambiano di dimensione e punto di approdo. Migranti all’arrembaggio di approdi fantasma dove non avvengono controlli, né di tipo medico-sanitario, né mirati a garantire la pubblica sicurezza. Barche arenate e quando possibile fatte a pezzi. Documenti stranieri ritrovati sull’arenile. Indumenti logori, orme e avvistamenti denunciati di sbarchi di migranti che sulla sabbia lasciano segni di un passaggio fantasma che aleggia sempre più insistentemente e che fa incredibilmente perdere le tracce nell’entroterra prima che l’arrivo delle forze dell’ordine possa in qualche modo controllare e porre un argine. Accade tutto e ormai da tempo sulle coste della provincia di Agrigento, luogo di approdo clandestino non più segreto, eppure incredibilmente attivo e funzionale agli sbarchi indisturbati di stranieri…

Si tuffano in acqua e poi si disperdono sulla terraferma

Come scrivevano giornali e siti ancora negli ultimi giorni, l’Agenzia stampa Agi tra gli altri, la Procura di Agrigento ha avviato un’indagine su quelle piccole imbarcazioni in grado di eludere i controlli dei «dispositivi Frontex e EunavforMed, e il monitoraggio del nucleo Ricerca e Soccorso della Guardia Costiera». Gli inquirenti cercheranno di capire come tutto questo possa accadere coperto dal buio della notte e di complicità (magari anche da terra?) ancora occulte che consentono a trafficanti e migranti di stabilire e percorrere le rotte il cui tragiardo è un punto di approdo nell’Agrigentino. Un traguardo che, come mostrano le immagini del video d’apertura, viene preso d’assalto ormai anche in pieno giorno.

L’assalto filmato da bagnanti in spiaggia e al largo

E allora, come riporta tra gli altri il sito dell’agenzia giornalistica appena citata, «le imbarcazioni vengono utilizzate da migranti dell’area del Maghreb e in alcuni casi gli arrivi sono stati filmati e fotografati da bagnanti presenti in spiaggia. Buona parte degli sbarchi però avviene di notte», quando i clandestini, una volta fatti scendere in spiaggia da natanti – sempre diversi a ogni sbarco – vengono lasciati lì, liberi di avventurarsi nella riserva naturale fitta e oscura, orientandosi magari con le luci dei telefonini. I pescherecci con cui sono arrivati spesso tornano indietro per riprendere il traffico, altre volte vengono lasciati incustoditi, certi dello smaltimento successivo ad opera nostra. Come già accaduto quest’estate con buona pace di chi pensa invece che, per unire al danno la beffa, le imbarcazioni abbandonate potrebbero almeno essere riciclate e destinate a cooperative di pescatori o di  associazioni del terzo settore che potrebbero utilizzarle per lavorare. 

E l’esecutivo come contrasta il fenomeno?

E allora, esiste o no, e quali dimensioni ha assunto nel frattempo, dalla prima denuncia a oggi, nel silenzio e nell’inoperosità dell’esecutivo, questo fenomeno degli sbarchi fantasma in Sicilia su cui, al momento esiste in parlamento una interrogazione presentata da esponenti del centrodestra? C’è o non c’é il rischio che tra questi clandestini sbarcati e in procinto di arrivare seguendo la rotta verso le coste sicule siano presenti terroristi infiltrati e doppiamente “invisibili” per tutto quanto appena elencato? E, soprattutto, esistono, e se sì, quali sono i provvedimenti allo studio o al varo dell’esecutivo? Viminale e Palazzo Chigi, prima o poi – meglio prima, che poi – dovranno rispondere a questi inquietanti interrogativi…

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