Se vota a destra il popolo è bue. Parla Emmott, già direttore dell’Economist
Viene sempre sostenuto che per contrastare con successo l’avversario occorre conoscerlo, conoscere bene i suoi punti di vista, i suoi meccanismi di pensiero, i suoi comportamenti. Il cosiddetto pensiero prevalente, “politicamente corretto”, è quello della Sinistra democratica e liberale. Quella che vuole spiegare il mondo, governare il mondo e soprattutto dominarlo a qualunque costo perchè lì, e solo lì, è la Verità Assoluta. Trovandomi in ferie per qualche giorno in montagna a Cortina, capitandomi l’occasione di ascoltare uno dei maestri di questo pensiero, sono stato ad una sua conferenza, credo pensata proprio per gratificare le vacanze dei radical chic. Ho partecipato all’incontro con Bill Emmott, nome che alla maggior parte degli italiani non dice molto, ma che è uno dei maestri del pensiero illuminato della sinistra intellettuale di questi decenni.
Chi è Emmott ? Giornalista inglese, già direttore dell’autorevole Economist, è il famoso autore dell’editoriale in cui si dichiarava «Berlusconi inadeguato a governare», scrittore di un saggio sul declino dell’Italia, ultimamente commentatore del quotidiano La Stampa. Cosa ha sostenuto, con grande pathos partecipativo? Che purtroppo nel mondo avvengono cose gravi, imprevedibili e dannose. Porta tre esempi recenti: «la Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa, da lui fortemente constrastata con tutte le forze, l’elezione di Trump negli Stati Uniti e il ritorno di Berlusconi in Italia, da lui ritenuto il male assoluto. Purtroppo spesso il popolo sbaglia, va educato e contrastato quando sbaglia. Perché il futuro deve essere costruito su un sistema di democrazia economica liberale in cui agli investitori e agli imprenditori sia permesso di esercitare senza vincolo alcuno le loro attività, in cui i diritti civili delle minoranze siano tutelate in tutte le loro forme ed espressioni, anche quelle più estreme e discutibili, che a ciascuno sia permesso di fare ciò che vuole, e le Istituzioni devono essere tarate affinché questi principi non possono essere modificati».
Questa è la sintesi stringata del suo pensiero, più in generale delle élite dominanti che ormai hanno occupato tutti i centri nevralgici delle decisioni nel mondo: le direzioni e le redazioni della maggior parte dei giornali che influenzano l’opinione pubblica, i vertici delle Università occidentali, gli organismi internazionali cominciando dall’Onu (quindi il giudizio sulle relazioni internazionali) e dell’Unesco (quindi la cultura), gli organi decisionali dell’Unione Europea, la quasi totalità delle reti televisive e radiofoniche occidentali, tutte le Associazioni di volontariato, che vengono indirizzate secondo la loro visione politica (le cosiddette Ong – Organizzazioni non governative), che hanno l’immunità di intervenire ovunque nel mondo secondo i loro codici ideologici, vedi i migranti, l’accoglienza, il sostegno ai popoli di determinati Paesi “amici” e non di altri. Il contenuto del pensiero appare esposto con con un semplicismo e un candore tali da lasciare sconcertati. Pensiero indecente, sostenuto come il Vero Assoluto e incriticabile. Quello è il dogma e da lì discende tutto il resto. Nel dibattito nella sala, ovviamente a senso unico, non ce l’ho fatta più a resistere e sono intervenuto brevemente, trattandosi di domande, affermando che se milioni di persone in Gran Bretagna decidono la Brexit, se milioni di persone votano Trump malgrado una campagna scatenata contro di lui, che tra l’altro prestava il fianco a molte criticità, se milioni di persone in Italia votano il centrodestra con Berlusconi e gli altri leaders, ci sarà pur un motivo! Probabilmente l’alternativa cioè “Remain in Ue”, la Clinton, Prodi o Bersani o Renzi sono per il popolo ancor più detestabili degli altri “impresentabili”.
Risposta di Emmott: «Spesso il popolo sbaglia, per fortuna il sistema democratico gli dà la possibilità di ravvedersi». Senza parole! La verità “vera” invece è che negli ultimi duecento anni è prevalso, in modo sempre più dominante, un sistema di pensiero che portato oggi alle estreme conseguenze implica: 1. la dittatura delle minoranze organizzate sulle maggioranze; 2. il trionfo dei diritti delle minoranze ( non la tutela) su quelli delle maggioranze (gay, migranti, proprietari di fondi di investimento illimitati, credo religioso, alimentazione, salute, fasce sociali, etnie) senza alcuna tutela della maggioranza delle persone comuni; la tutela assoluta dei grandi interessi finanziari e bancari, intoccabili, su quella dei risparmiatori, degli ordinari produttori di reddito, tutelando speculatori e mediatori economici; 3. l’affermazione del pensiero libertario senza limiti e regole, dalle droghe al rispetto della vita e della morte su aborto ed eutanasia, per arrivare all’utero in affitto e all’ideologia gender. Di fatto, tale dogma è diventato il diritto astratto sul diritto soggettivo della persona e della volontà delle comunità e dei popoli. Tra l’altro questi personaggi espongono il loro pensiero e le loro norme, che poi regolarmente contrastano nella loro vita privata. Predicano la giustizia, ma usufruiscono di tutti i garantismi riservati alle èlite, si muovono in modo globalizzato scavalcando ogni confine ( che aborriscono) per poter gestire al meglio i loro strumenti di potere economico e di pressione culturale in modo assolutamente antidemocratico. Tutto il contrario di quelle che sono le radici del pensiero cristiano, cominciando da Gesù Cristo, dagli Apostoli, dai martiri e poi dalle figure più di prestigio della storia della Chiesa, tra tutti San Francesco, che riteneva fondamentale testimoniare il pensiero con i comportamenti, fino a pagarne il prezzo della coerenza con la vita, come accadde a San Tommaso Moro, cancelliere del Re d’Inghilterra. Invece questi sono maestri nel farsi i loro affari personali. Esempio luminoso di ciò la Clinton ed Obama, che alla fine della loro “predicazione” e dei loro governi, possiedono milioni di dollari in omaggio alla difesa della povertà. Se poi vogliamo passare all’Italia illustri esempi sono quelli di Carlo De Benedetti, la tessera n.1 del Pd, ed il suo vate Eugenio Scalfari, che gli affari sulle pelle delle buone intenzioni li hanno certamente saputi fare. Bisognerebbe affermare che la volontà dei popoli ha il primato sul pensiero dei “democratici”, sull’élite pensanti e prevaricanti, sui poteri economici, perchè esiste prima di tutti la persona e il suo senso etico e morale aldilà della sovrastruttura dell’ideologia oggi prevalente.