Agrigentino, altro sbarco fantasma: tra i migranti ex detenuti e sospetti terroristi. È allarme (Video)
Altro sbarco fantasma nell’Agrigentino. Raggiungono le coste più distaccate, le spiagge più nascoste, a cui si può accedere solo dal mare. Sono per lo più tunisini e magrebini e tra loro, sospettano dalla Procura, è altamente probabile arrivino ad infiltrarsi ex detenuti e sospetti terroristi legati a soggetti radicalizzati del jihadismo internazionale. Del resto non usufruiscono di sbarchi fantasma proprio per sfuggire ai controlli di legge (oltre che a quelli sanitari)?
Altro sbarco fantasma nell’Agrigentino
Un tuffo a riva, e una volta scesi sulla terraferma si danno alla macchia, sparpagliandosi ovunque e sparendo all’orizzonte: letteralmente. L’ultimo nuovo, ennesimo, sbarco fantasma sulle coste dell’agrigentino è quello appena denunciato dall’associazione Mare Amico di Agrigento. «Questa volta i 20/30 migranti sono arrivati indisturbati sulla spiaggia di Punta bianca – denuncia l’associazione –. Lo sbarco si è svolto, inquietantemente, nella proverbiale tranquillità di ogni altro approdo che l’ha preceduto: isolato, tranquillo per la mancanza di testimoni e di verifiche su documenti e salute. E questo si presume dal fatto che i migranti si sono cambiati i vestiti direttamente sul bagnasciuga, senza fuggire appena sbarcati. Ancora una volta, poi, non c’è traccia della barca. «E questo – ribadisce l’associazione – fa pensare due situazioni: o lo scafista ha lasciato in spiaggia i migranti e poi è tornato in Tunisia per riutilizzare la barca, o l’imbarcazione è stata abbandonata in loco ed è successivamente stata rubata da qualche pescatore del luogo e trainata a Palma o a Licata, come spesso accade in quelle zone».
Il rischio di terroristi infiltrati: l’allarme della Procura
Un problema che s’incrementa ad ogni giorno che passa: pescherecci avvistati dagli agrigentini che cambiano di dimensione e punto di approdo. Migranti all’arrembaggio di approdi fantasma dove non avvengono controlli, né di tipo medico-sanitario, né mirati a garantire la pubblica sicurezza. Barche arenate e quando possibile fatte a pezzi. Documenti stranieri ritrovati sull’arenile. Indumenti logori, orme e avvistamenti denunciati di sbarchi di migranti che sulla sabbia lasciano segni di un passaggio fantasma che aleggia sempre più insistentemente e che fa incredibilmente perdere le tracce nell’entroterra prima che l’arrivo delle forze dell’ordine possa in qualche modo controllare e porre un argine. Accade tutto e ormai da tempo sulle coste della provincia di Agrigento, luogo di approdo clandestino non più segreto, eppure incredibilmente attivo e funzionale agli sbarchi indisturbati di stranieri…
L’assalto filmato da bagnanti in spiaggia e al largo
E allora, come riportano anche molti siti in queste ore, le imbarcazioni vengono utilizzate da migranti dell’area del Maghreb e in alcuni casi gli arrivi riescono ad essere filmati e fotografati da natanti nei paraggi. Anche se buona parte degli sbarchi avviene di notte, quando i clandestini, una volta fatti scendere in spiaggia, vengono lasciati lì, liberi di avventurarsi nella riserva naturale fitta e oscura, orientandosi magari con le luci dei telefonini. I pescherecci con cui sono arrivati spesso tornano indietro per riprendere il traffico, altre volte vengono lasciati incustoditi, certi dello smaltimento successivo. Come già accaduto quest’estate con buona pace di chi pensa invece che, per unire al danno la beffa, le imbarcazioni abbandonate potrebbero almeno essere riciclate e destinate a cooperative di pescatori o di associazioni del terzo settore che potrebbero ri-utilizzarle per lavorare.