Caso Weinstein: «Lo sapevate. Vi ho visti» Un regista smaschera l’ipocrisia dem
Inutile negare: “Tutti sapevano. Io vi ho visti!“. Scott Rosenberg, sceneggiatore e regista per anni molto vicino a Harvey Weinstein, con un post su Facebook (poi sparito) ha scritto parole definitive sullo scandalo sessuale che impazza in America. Parole che seppelliscono sotto una montagna di melma l’ipocrisia di quel mondo. È un epitaffio e un ceffone la denuncia di Rosemberg: un sonoro ceffone assestato a tutto intero l’establishment democratico Usa; un epitaffio sulla tomba del politicamente corretto. Tutti sapevano e nessuno parlava, scrive il regista, mandando così a farsi benedire il farlocco disgusto di chi ha provato a mostrare sorpresa e meraviglia. Da Bill e Hillary Clinton a Michelle e Barack Obama, tanto per capirci, che l’hanno frequentato da sempre ricevendone pure laute donazioni. Sino alla pluripremiata (da Weinstein) e pluribaciata (da Weinstein) e pluriabbracciata (da Weinstein) Meryl Streep. Una sempre in prima fila, con tante altre sue colleghe, contro il “mostro” Donald Trump e, invece, assolutamente silente – e perciò compiacente – con quanto accadeva da decenni, sotto i suoi occhioni da Oscar, nella Hollywood democratica. Il “comportamento eccessivamente aggressivo” del produttore era noto a tutti, spiega il regista. A cominciare dai suoi amici giornalisti e dai suoi amici politici. “Sapevamo della sua fame. Non c’era niente di segreto nella sua voracità” e nel sostenerlo, Rosenberg non nega le sue responsabilità. Scrivendo del suo personale rapporto con Weinstein, lo sceneggiatore elenca anche i vantaggi che lui e i suoi colleghi hanno tratto dal chiudere un occhio su certe cose. Ma, non è questo il punto. Il punto è che “registi, agenti, attori, giornalisti e politici. Tutti sapevano. Come faccio ad esserne sicuro? Perché ero lì. E vi ho visti. Tutti voi“. Tutti sapevano. Ed eccolo smascherato dal di dentro, da chi c’era, il falso moralismo, il finto perbenismo, la vergognosa ipocrisia di questo grumo di potere che si ritrova sotto le insegne democratiche a stelle e strisce. Uno schifo molto americano che, naturalmente, ha fatto adepti ovunque. Pure in Italia.