Non rispettano neanche i morti: cosa fanno alle tombe del Verano e Prima Porta

26 Ott 2017 10:11 - di Gabriele Alberti

Sono bande di rom (ma non si può dire) a rendere penosa anche una visita al cimitero dai propri cari. Non c’è rispetto neanche per i defunti.e per le loro tombe. I cimiteri romani da tempo sono terra di nessuno. Ladri e profittatori godono della pressoché totale libertà di rubare tra quel che resta della pietà umana. Al  cimitero monumentale del Verano, per esempio – leggiamo in una reportage del Messaggero –  luogo dove i rom la fanno da padroni,  i ladri non si accontentano più dei vasi o delle croci di rame. «Adesso a fare gola non è più l’oro rosso, o comunque non solo quello. È il bronzo (con cui sono realizzate alcune statue storiche che fanno da accessorio alle tombe murate a terra) ad attrarre. Dunque, i ladri hanno preso di mira la parte più antica del cimitero, il cosiddetto Pincetto, laddove si possono vedere tombe ornate con  lapidi e sculture di pregio. «Ladri su commissione», si lascia scappare qualcuno.

Ecco come agiscono i rom al Verano

«I malviventi si introducono all’interno del cimitero, mettono a segno il colpo, raccolgono il materiale in un punto preciso e poi quando possono tornano a prendere il bottino. In alcuni casi sono state mutilate le statue, per esempio agli angeli hanno sottratto le ali. A una cappella gentilizia invece sono stati tolti i canali di scolo. Candelabri accuratamente nascosti, dietro le lapidi. Già sarebbe abbastanza, se non ci fosse anche un degrado assoluto, cappelle riempite di immondizia, muri e cornicioni che cadono a pezzi, infiltrazioni varie». Come è possibile portare via statue intere, candelabri voluminosi e dipinti ingombranti? Vasi e suppellettili più esigui possono essere nascosti con più facilità, ma statue no… Eppure accade – raccontano alcuni operai intenti a ripulire i viali in vista del 2 novembre – «Basta farsi un giro per vedere quante sono le tombe aperte alla mercé di tutti». Del resto, chi si reca al Verano si accorgerà della presenza indisturbata di roulette di nomadi – una quindicina- che praticamente vivono e stanziano da anni nei dintorni del parcheggio del Verano.

Verano e Prima Porta: interrogazione di FdI

Ladri a parte, il sito si sta trasformando in una selva selvaggia: sculture pericolanti e protette da reti tagliate e arrugginite, croci spezzate, lapidi divelte, erbacce, aghi di pino che formano una coltre spessa, sì da seppellire addirittura le tombe stesse. Scatole con giacigli e cibo decomposto. Chi controlla?chi pulisce, chi vigila? Nessuno. Il Verano risulta praticamente in balìa della vegetazione, dell’azione sgretolatrice del tempo, dei vandali e dei rom (che non si possono ominare). Non è la prima volta che Frateli d’Italia pone la quetione politica. Anche stavolta l’interrogazione e il sopralluogo. «Il consigliere regionale Fabrizio Santori e quello capitolino Francesco Figliomeni insieme al Comitato a Tutela dei Cimiteri e a molti cittadini si sono ritrovati all’ingresso del cimitero monumentale per denunciare il grave stato di abbandono dell’area, leggiamo sul Messaggero. «Siamo qui per denunciare il grave stato di degrado che il cimitero Verano rappresenta, – dice Santori – come tanti altri cimiteri capitolini e in particolare quello del Flaminio a Prima Porta. E’ stata presentato un’ interrogazione al sindaco Raggi e all’Assessore all’ambiente Montanari. «Se è intenzione di questa Amministrazione – si legge nell’interrogazione – attuare un complessivo e immediato progetto di riqualificazione e valorizzazione di questo luogo di memoria, mettendo in campo tutte le azioni concrete in grado di migliorarne il decoro – e ancora si legge – se è intenzione dell’Amministrazione adottare provvedimenti urgenti volti a sgomberare i senzatetto che creano degrado e dormono negli angoli più appartati, vedi il retro del Quadriportico e del Viale a Serpa, lavandosi altresì nelle fontane funzionanti, nonché a rimuovere le roulotte stabili abitate da extracomunitari e senzatetto addossate al perimetro del muro esterno del cimitero, lato Circonvallazione Tiburtina».

Spaccio di droga a Prima Porta

Per non parlare della microcriminalità che prospera: «Scippi, furti e rapine sono all’ordine del giorno. I parcheggiatori abusivi dettano legge a suon di minacce. Non manca lo spaccio di droga, che ho visto con i miei occhi, al cimitero Flaminio. Non riusciamo a scuotere le coscienze della città – hanno aggiunto – noi abbiamo presentato un dossier all’assessore all’ambiente del Campidoglio Pinuccia Montanari dopo essere riusciti faticosamente ad incontrarla. Al Laurentino durante l’estate c’è un odore terribile. Al Flaminio alcune strutture sono pericolanti, molte fontanelle dell’acqua sono asciutte da 14 mesi. Al Verano lo stato di abbandono e’ evidente, le tombe sono circondate dalla reti per la messa in sicurezza e il guano è ovunque. Non è questa la dignità che merita chi dimora in pace».

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