Il parroco anti-nozze gay: «Io lasciato solo. Che razza di Chiesa è?»
Solo contro tutti. Don Francesco Maria Fragiacomo, parroco di Staranzano, diserta l’ultimo incontro di ottobre convocato dal Decanato di Monfalcone dove partecipano tutti i parroci. Lo ha fatto dopo il caso di Stranzano, quello in cui il consigliere comunale Luca Bortolotto e il capo scout Marco Di Just si sono sposati. Si riaccende dunque la polemica in merito all’unione civile fra due uomini, che aveva suscitato perplessità al parroco: non solo perché uno dei due è un educatore di scout cattolici – a cui aveva chiesto di fare un passo indietro, senza per altro ottenerlo – ma anche per la pubblicità data all’evento.
Nozze gay: «Il capo scout non può fare l’educatore»
Ma l’amarezza di don Francesco riguarda il fatto che, dopo quattro mesi, non è arrivato alcun pronunciamento sulla questione delle nozze gay da parte della Curia. Si attendeva una decisione in merito dell’arcivescovo di Gorizia, Carlo Maria Redaelli, che non c’è mai stata. Il sacerdote aveva dichiarato la sua contrarietà al fatto che il capo scout continuasse a fare l’educatore: “Una cosa è essere accolti dalla Chiesa, un’altra assumere simili responsabilità”, aveva detto il parroco, non soffermandosi sul matrimonio gay, ma sulle linee da seguire, in base al credo della Chiesa, in merito a questo evento”. Dopo quattro mesi l’arcivescovo di Gorizia non avrebbe insomma chiarito il da farsi. Il Decano, don Renzo Boscarol, si legge sempre sul Piccolo, ha evitato di commentare l’assenza di don Francesco all’incontro pastorale.
«Cosa offre la Chiesa ai giovani?»
Il sacerdote goriziano esprimere tutto il suo dissenso: “Che fiducia posso avere dei miei confratelli che nel momento delle difficoltà invece di essere vicini e solidali sono assenti, lontani o addirittura contro. Invece di essere in sintonia sul messaggio del Vangelo, ne sono in piena dissonanza con dottrine, prassi, metodi e stile completamente diversi”. E ancora: “Invece di sostenermi in un caso scandaloso che compromette gravemente il messaggio educativo buono verso i giovani superficialmente minimizzano, ti accusano, ti sparlano alle spalle o ti canzonano pubblicamente su giornali nazionali, dandoti del “giovane parroco”. Il finale del post, poi, non lascia spazio a nessun dubbio di sorta:”Ora mi domando che razza di Chiesa è questa? Cosa offre? Quali grandi ideali presenta ai giovani?”.