Italiani razzisti perché non vogliono l’invasione? Sì, come Montezuma….

27 Nov 2017 18:14 - di Giancarlo Cremonini

Facciamo un esempio. Mettiamo che una persona dà fuoco da una casa dove dentro ci sono delle persone. A un certo momento queste, vedendo le fiamme e il fumo dilagare, giustamente iniziano a gridare al fuoco e a chiedere aiuto. A quel punto il piromane punta il dito contro di loro e li accusa di essere degli irresponsabili che, con il loro comportamente, creano un ingiustificato allarme. Una scena surreale vero ? Ebbene, questo è esattamente ciò che è avvenuto quando il nostro ineffabile papa Bergoglio ha accusato tutti coloro che sono preoccupati del fenomeno migratorio di creace un ingiustificato allarme a soli fini elettorali e di creare in tal modo razzismo e xenofobia nella società e nel Paese. In pratica il Papa, da buon gesuita, ha rivoltato la frittata dando la colpa a noi italiani e assolvendo i politici che, in questi anni, hanno permesso che l’immigrazione diventasse un fenomeno totalmente fuori controllo. In tal modo Bergoglio tratta l’immigrazione come un dogma della Chiesa. L’immigrazione è cosa bella, buona e giusta e non può essere discussa e chi si oppone non solo è razzista e xenofobo ma pessimo cristiano e grave peccatore che rischia anche di andare tra le fiamme dell’inferno. Così facendo sono state rimosse dal Papa, di un colpo e senza colpo ferire, alcune scomode verita quali il fatto che molti immigrati hanno compiuto atti di terrorismo uccidendo centinaia di innocenti sia in Europa che negli Usa, quali il fatto che lo spaccio della droga è oramai nelle mani degli immigrati maghrebini e che il business della prostituzione è controllato dagli immigrati nigeriani. E sono state rimosse anche tutte le migliaia di donne molestate sessualmente e violentate in tuttta Europa dagli immigrati fatti entrare troppo alla leggera dai vari governi e tutti coloro che hanno dovuto patire sofferenze per colpa di gente che non non aveva i requisiti per entrare nel nostro Paese e che invece è stata fatta passare in nome di un buonismo terzo mondista irresponsabile e in palese violazione delle nostre leggi. Il Papa riafferma, quindi, con forza, che l’emigrazione è un fenoneno positivo che non solo non va combattuto ma che va al contrario favorito e incrementato perché porta grandi vantaggi e pochissimi svantaggi. Insomma, accusare gli italiani che si preoccupano del loro Paese e del futuro dei loro figli di essere xenofobi e razzisti sarebbe come accusare Montezuma di essere razzista perché si opponeva all’invasione spagnola o come accusare Toro Seduto di essere xenofobo perche combatteva i coloni europei o come accusare i russi di essere nazionalisti perché resistevano alle invasioni mongole. La verità è che l’immigrazione massiccia, come l’abbiamo conosciuta negli ultimi tre anni, è un fenomeno i cui lati negativi superano di gran lunga quelli positivi tanto è vero che noi, oramai, siamo restati, rendendoci in tal modo anche un poco ridicoli, l’unico Paese europeo a combattere i “muri” e a costruire i “ponti”. In molti italiani sarebbero felici se il Vaticano e il Papa, che fino a prova contraria e diritto internazionale alla mano sono uno Stato e un Capo di Stato esteri, non si intromettessero quotidianamente e pesantemente negli affari interni dell’Italia e, quali cattolici delusi, sarebbero felici che il Pontefice, invece di dedicare tutto il suo tempo ai “migranti”, parlasse un poco anche dei cristiani perseguitati nel mondo e, perché no, anche dei massacri che stanno avvenendo in Birmania.

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