L’Anpi di Imola: «Non è male picchiare i giornalisti»
Probabilmente, è il vergognoso doppiopesismo che domina l’informazione attuale a far sì che certe notizie non approdino alla ribalta della comunicazione, ma il web non perdona ed evidenzia qualsiasi “scivolone”, anche quelli degli ex-parlamentari del Pci-Pds e oggi sostenitori del Pd o di Mdp. Chissà, infatti, come avrebbero tuonato giornali e televisioni, se un ex-deputato del centrodestra, a proposito dell’aggressione subita dal giornalista di Nemo a opera di Roberto Spada, avesse scritto, come ha fatto Bruno Solaroli – presidente dell’Anpi di Imola, già deputato e sottosegretario nei governi D’Alema e Amato -: «Non è male se qualcuno viene menato e soprattutto fra chi fa informazione. Suona la sveglia». Sicuramente, anche al Tg1 delle 20, per non parlare degli altri, si sarebbe gridato allo “squadrismo”, all’“attentato alla democrazia”, alla “intimidazione alla libertà di stampa”; però, trattandosi di un “compagno” – tutt’al più, come si diceva un tempo, di un “compagno che sbaglia” – si fa finta di non aver sentito, di non aver letto, di non conoscere la pagina di Facebook – quella di Solaroli, appunto – in cui è stata pubblicata questa scelleratezza. Non tutti, però, hanno gli occhi chiusi e, tra questi, il consigliere comunale imolese Simone Carapia che, letta la frase, l’ha immediatamente rilanciata sui “social”, mettendo alla gogna, giustamente, chi l’ha pronunciata.
Non si puo’ accettare una posizione dogmatica come quella dell’ANPI senza
guardare ai crimini perpetrati dai cosiddetti
partigiani – “Il sangue dei vinti” docet.