Merkel ora paga il suo errore capitale: far entrare un milione di “rifugiati”
Qualche tempo fa, nel corso di una puntata della trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lilli Gruber, i giornalisti Marco Travaglio e Alessandro Floris tessevano delle lodi assolute e incondizionate alla cancelliera Angela Merkel per la sua decisione di fare entrare in Germania, senza nessun controllo, senza nessuna cautela e senza nessuna precauzione, più di un milione di mediorientali, in gran parte siriani e iracheni, di cui non si sapeva assolutamente nulla. Né come si chiamassero, né da dove venissero né se fossero criminali o, peggio ancora, terroristi. Una decisione giudicata da molti in Germania folle e irresponsabile che veniva, invece, descritta dai due giornalisti icone della sinistra italiana come un gesto di eccezionale saggezza e lungimiranza politica che metteva la Merkel al di sopra di tutti i politici europei, specie di quei cattivoni dei politici ungheresi, cechi e slovacchi che, al contrario, avavano detto chiaramente di non voler ospitare persone che rischiavano di mettere a rischio la stabilità e la pace sociale dei loro Paesi. E ovviamente tutta la stampa di sinistra con i vari Severgnini e Giannini si unì prontamente ai peana innalzando cori entusiastici nei confronti della Cancelliera che, secondo alcuni, per questo suo gesto avrebbe addirittura meritato il Nobel per la Pace. Oggi, a distanza di pochi anni, il tempo galantuomo ha fatto giustizia di tutte le sciocchezze e di tutte le cretinate buoniste e terzo mondiste prodotte dai giornalisti di sinistra, anche se in effetti nessun mea culpa è arrivato da nessuno. La decisione della Merkel, alla luce della cruda realtà, si è dimostrata per quello che qualunque persona di media intelligenza e comune buon senso, non intossicata dalla menzogne della sinistra, aveva compreso essere, una sciagura assoluta e un errore di calcolo madornale. In Germania sono aumentati a dismisura i reati sessuali contro donne tedesche perpetrati dai cosiddetti rifugiati che si sentono liberi e in dovere di palpeggiare, importunare o peggio violentare quelle svergognate di donne occidentali che, invece di mettere il burqa, se ne vanno in giro “svestite”. Molti di quelli che la Germania aveva ospitato hanno commesso atti di aggressione e terrorismo che hanno portato alla morte di innocenti cittadini tedeschi. Tutta la nazione è attraversata da un senso di insicurezza che spinge i cittadini ad armarsi per paura di essere attaccati fin dentro le loro case. La tanto decantata integrazione non è affatto avvenuta anche perché molti di quelli che sono entrati non hanno alcuna intenzione di integrarsi in una società che non comprendono e, spesso, odiano visceralmente. Ma il disastro più grave è stato la perdita enorme di stima e fiducia che la Merkel ha dovuto pagare per la sua scellerata decisione di aprire le frontiere a tutti. Il suo partito ha preso una solenne sberla elettorale tutto vantaggio dei partiti di destra, comunemente detti populisti solo perché ascoltano quelli che il popolo ha da dire. Inoltre le difficoltà enormi che la Cancelliera incontra nel formare un governo di coalizione con forze antitetiche come i Liberali e i Verdi lasciano intravvedere la possibilità che quella, che fino a pochi mesi fa era considerata la donna più potente del mondo, debba mestamente lasciare la politica e ritirarsi a vita privata lasciando una triste eredità di disordine, violenza e insicurezza al popolo germanico. A questo punto sarebbe bello che Floris e Travaglio si recassero, con il capo cosparso di cenere, dalla Gruber ad ammettere che non avevano capito proprio nulla di quello che stava accadendo e che i loro giudizi, ben lungi dall’essere obiettivi e sereni, erano viziati da pregiudizi ideologici e ottusità mentale. Ma certo ciò non avverrà perché i soloni della sinistra non ammettono mai di aver sbagliato. Fatto sta che,a dispetto dei Floris e Travaglio, la Merkel non ha avuto il Nobel della Pace e rischia di dover lasciare la Cancelleria mentre i tanto vituperati populisti alla Orban hanno messo in sicurezza i loro Paesi e godono di una grandissimo appoggio da parte dei loro popoli. E sì, il tempo è galantuomo.