Abusi sull’alunna, il prof del Massimo confessa: «Fatti veri, ma ero innamorato»
«I fatti sono veri, ma ero innamorato»: comincia così la confessione di Massimo De Angelis, il professore 53enne dell‘istituto Massimo di Roma arrestato per atti sessuali con una studentessa quindicenne. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere ha ammesso i fatti di cui è incriminato. «Quello che c’è scritto nell’ordinanza è sostanzialmente vero. Ma ero innamorato, era un rapporto consenziente, mai in 25 anni di insegnamento mi era successa una cosa del genere», ha detto il docente davanti al gip a Regina Coeli, come riferito dal suo legale Fabio Lattanzi al termine dell’atto istruttorio. √
«Chiedo scusa a tutti, a cominciare dai genitori della ragazza. Ho tradito me stesso, gli studenti, i miei colleghi e l’istituto», ha continuato l’insegnante dell’Istituto Massimo di Roma, ora sospeso dal servizio, arrestato con l’accusa di abusi su una studentessa quindicenne. Oggi nel corso dell’interrogatorio di garanzia in carcere a Regina Coeli.
Fino a poche ore fa aveva ripetuto di temere per la sua vita: «Qui dentro me la faranno pagare». Le sue parole sono state disperate: «Ho provato a uccidermi due volte prima di entrare qui – ha raccontato in precedenza – Lei mi aveva telefonato, mi aveva detto che i genitori avevano trovato i messaggi, che aveva raccontato che avevamo una storia e sarebbe scoppiato l’inferno», aveva raccontato il professore da Regina Coeli. Avrebbe tentato due volte di chiuderla definitivamente: «La prima volta con delle medicine. La seconda volta con il gas di scarico della macchina, mi sono addormentato e il motore si è spento. Mi ha salvato la mia compagna».
Il prof: «Mi ha salvato la mia compagna»
A smascherare il professore sarebbe stato un messaggio inviato alla studentessa, «proprio mentre la mamma di lei teneva in mano il suo smartphone. La ragazza aveva cancellato la chat su WhatsApp, ma il messaggio della buonanotte, piuttosto equivoco, ha allertato la donna che ha svegliato la figlia chiedendole spiegazioni», leggiamo nella ricostruzione dei fatti. Dopo molte resistenze la 15enne ha confessato tutto ed è scoppiato il caso.
Video inequivocabili
La studentessa ha ammesso che la relazione tra lei e il professore andava avanti dal luglio scorso. I due si sarebbero scambiati diversi video e audio a sfondo erotico, avevano pianificato finte lezioni di recupero pur di potersi vedere. Poi a dicembre la mamma scopre la relazione, scattano le indagini e il professore le chiede massima riservatezza. A questo punto la studentessa ha capito di essere in guai seri, temendo le conseguenze di ciò che avevano fatto. Successivamente arrivano le accuse dal Pm: «approfittando del suo ruolo, mostrando un atteggiamento premuroso, induceva la ragazzina ad acconsentire agli incontri sessuali». Ora il professore è in carcere in stato confusionale, tanto da dire di non ricordare cosa sia successo nel dettaglio, e disperato. «Vorrei andare in infermeria, da qui non uscirò vivo, ho paura che me la faccia pagare», avrebbe detto.