La Sicilia ripiomba nell’emergenza rifiuti, Musumeci vola da Gentiloni
Ripiomba sulla Sicilia il caos dei rifiuti, con criticità emergenziali nelle province di Palermo e Trapani. Le cronache di stamattina raccontano di una cinquantina di Comuni -tra questi Termini Imerese, Cefalù, Bagheria e Alcamo-, i quali non ha hanno più discariche disponibili dove conferire i rifiuti indifferenziati. Cancelli chiusi nella discarica dell’Oikos a Motta S. Anastasia (CT) per i camion provenienti dall’EcoAmbiente, dove cinquanta Comuni delle province di Trapani e Palermo trasferiscono l’immondizia per un primo trattamento.
Per scongiurare effetti ancora più nefasti su tutta l’isola, proprio oggi il Presidente della Regione Nello Musumeci è volato a Roma per discutere la situazione con il Premier Paolo Gentiloni.
“La situazione – dichiara il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina – è diventata insostenibile”. Eguali condizioni a Termini Imerese: “Da domani – dichiara preoccupato il sindaco, Francesco Giunta – non saremo più in grado di raccogliere l’immondizia”.
Fino ad ora i Comuni della Sicilia occidentale di cui si è accennato, hanno lavorato in regime provvisorio, portando i rifiuti a Bellolampo per essere trattati nell’impianto di EcoAmbiente e poi, da lì, a Motta S. Anastasia. Ora, però, Oikos, proprietaria della discarica catanese, ha richiesto una garanzia bancaria o assicurativa di circa due milioni di euro che EcoAmbiente non è nelle condizioni di concedere.
Febbrili le attività al dipartimento Rifiuti, stamane, infatti, è stato convocato un tavolo tecnico per affrontare la questione con il dirigente generale Salvo Cocina e i rappresentanti della EcoAmbiente.
Il tempo è poco e l’emergenza rischia davvero di travolgere l’intera Sicilia. Decenni di arretratezza sul tema della gestione dei rifiuti stanno presentando il conto e rischiano di mettere una pietra tombale al sistema di raccolta differenziata che molti Comuni hanno già avviato con tanti sacrifici da parte di amministratori e cittadini.
La speranza è che dall’incontro tra Musumeci e Gentiloni maturi un percorso per tamponare la crisi ed avviare un programma di medio e lungo periodo che eviti le cicliche -e vergognose- emergenze tutte siciliane.
Servono gli inceneritori
Ridiamo la piena libertà alla Sicilia. Che torni per sempre Stato Autonomo Nazionale.
ma e’ mai possibile che si ritorni sempre al passato? Roma, Palermo, Napoli, per ora, poi si vedra’, cambiano le amministrazioni ed i colori ma tutto rimane come prima “……cambiare tutto per lasciare tutto come prima……….”
Ovviamente parliamo di unaregione autonoma..poi naturalmente i guai li deve risolvere lo stato centrale…..