
Pc e smartphone a rischio hacker: falle nei sistemi di sicurezza. È allarme globale
Cronaca - di Redazione - 4 Gennaio 2018 - AGGIORNATO 5 Gennaio 2018 alle 11:52
Problemi ai sistemi di sicurezza, ma anche per le performance. È il risultato di alcune “falle” nei processori più diffusi a livello mondiale, prodotti da Intel, Amd e Arm, scoperte da analisti del “Project Zero” di Google, in collaborazione con ricercatori di numerosi Paesi. I bug, ribattezzati Meltdown e Spectre, in pratica, possono permettere ad hacker di penetrare in qualsiasi computer degli ultimi dieci anni, ma anche in smartphone e tablet di qualsiasi marca, accedendo a password e dati sensibili.
Vulnerabili pc, smartphone e tablet
Nel dettaglio il “buco” Meltdown può rendere vulnerabile qualsiasi processore prodotto dalla Intel dal 1995 e la soluzione potrebbe rallentare la velocità operativa fino al 30%. Quanto a Spectre colpisce anche i processori più moderni realizzati oltre che da Intel, da Amd e Arm: secondo gli analisti sfruttare questa falla è più difficile, ma la soluzione è anche più difficoltosa. Intel e Arm hanno ammesso di essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro su una patch di aggiornamento del sistema operativo. Sia Intel che Google diffonderanno maggiori informazioni il prossimo 9 gennaio, quando saranno disponibili nuovi interventi risolutivi.
Nuovi sistemi di sicurezza per Windows
Finora, non è chiaro se le falle nei processori siano già state sfruttate da hacker a livello globale. Ieri Microsoft ha diffuso un aggiornamento di sicurezza per i clienti che utilizzano Windows, mentre per Amd «il rischio sui nostri prodotti al momento è pari a zero». A suscitare forti critiche anche la rivelazione che nel 2017 il Ceo di Intel Brian Krzanich ha venduto azioni della società per 14 milioni di dollari dopo essere venuto a conoscenza della falla di sicurezza.
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di Redazione
Per correttezza la Amd non ha il bug, l’architettura amd non presenta tale falla, gli unici che hanno riferito ciò sono i vertici intel.
Brutta cosa screditare chi non c’entra.