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Prostituzione, la crisi aumenta il giro d’affari: oggi è di 3,9 miliardi di euro

Prostituzione, la crisi aumenta il giro d’affari: oggi è di 3,9 miliardi di euro

Cronaca - di Redazione - 22 Gennaio 2018 alle 14:59

Vale 3,9 miliardi di euro l’anno il fenomeno della prostituzione in Italia e la crisi economica ne ha «alimentato business e numero di lavoratrici». A rilevarlo è un’analisi del Codacons che ha deciso di diffondere i dati nel pieno del dibattito elettorale anche su questo tema. «È noto che il mercato del sesso registra un fatturato annuo pari a 3,9 miliardi di euro. Ciò che è meno noto – ha segnalato il Codacons – è che durante gli anni della crisi economica il settore è cresciuto sensibilmente, anche grazie al boom della prostituzione sul web».

In Italia 90mila operatori del sesso e 3 milioni di clienti

Dall’indagine realizzata dal Codacons emerge che gli operatori del sesso in Italia sono circa 90mila, per un numero di clienti che raggiunge i 3 milioni di cittadini. Nel periodo della crisi economica (2007-2014) il fatturato della prostituzione è cresciuto del 25,8%,  mentre il numero di soggetti dediti alla prostituzione è aumentato del 28,5% (+20mila).

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C'è un commento:

  1. Sabino Gallo ha detto:

    Gli affari sembrano molto buoni e niente tasse! In chiusura di attività , quando la qualità del “prodotto” sarà diminuito, il capitale accumulato, dalle più seducenti ed intelligenti , sarà, nella maggioranza dei casi, sufficiente per vivere felicemente o aprire un’attività “complementare” nello stesso ramo o in altri . Ma , qualche miglioramento aggiuntivo potrebbe aumentare il loro benessere . Perché rifiutarlo? Se non hanno pagato contributi pensionistici, vuol dire che sono “povere”. Ed è giusto che lo Stato (costituito anche dai cittadini che non hanno voluto o potuto godere della possibilità di “godere ” di una grande varietà di “prodotti” giovanili, dovranno contribuire al loro benessere con una pensione di
    “assistenza alla povertà” ! Però bisogna capirle ! Non è mica facile sopportare tanti “porchi” per molti anni ! Anche se la “libera professione” permette loro di rifiutare delle prestazioni sgradevoli.

22 Gennaio 2018 alle 14:59