Sonnino, grande successo per il libro “Donna Rachele, mia nonna”

17 Gen 2018 18:04 - di Redazione

La giornata del 13 gennaio scorso a Sonnino per la presentazione del libro Donna Rachele mia nonna, la moglie di Benito Mussolini è stato un grandissimo momento dall’alto valore storico e culturale. Edda Negri Mussolini, invitata dall’associazione “Sonnino in Azione” che ha curato l’evento, ha parlato del suo libro nell’Auditorium comunale San Marco gremito per l’occasione; moltissime persone hanno partecipato all’evento, molti anche i partecipanti venuti da diversi comuni della provincia di Latina. Molte le tematiche affrontate da Edda nella presentazione, soprattutto sulla figura di Donna Rachele Guidi, che affrontò con grandissima dignità e coraggio tutte le tragedie che trovò lungo il cammino della sua vita, ma anche le grandi gioie come il grande amore per il suo uomo Benito, i figli e soprattutto il rimanere sempre se stessa con la sua umiltà e semplicità anche quando il Duce fu all’apice del consenso e del potere. Pieni di riflessione e di emozione sono stati i momenti in cui Edda ha raccontato la malattia della madre Anna Maria in tenera età una prova durissima anche per il Duce al punto di pensare di abbandonare tutto politica e governo; la morte di Bruno in un incidente aereo e il grande dolore della famiglia; sua zia Edda Ciano e la tragedia della condanna del marito Galeazzo che portò allo scontro durissimo con suo padre Benito; la tragica fine di Mussolini, piazzale Loreto; la prigionia alla fine della guerra di Donna Rachele insieme ai figli e il confino; e poi la vita di tutti i giorni e i momenti felici. Infine i suoi ricordi da piccola sempre in compagnia della nonna Rachele. Il pubblico presente fino alla fine, molto coinvolto ha partecipato con grande attenzione ed interessamento non ha fatto mancare applausi e calore ad Edda Negri Mussolini. Un grande risultato per Sonnino in Azione, con l’obiettivo pienamente raggiunto, una grande giornata di storia e di cultura raccontata dal punto di vista di chi quella storia da tanti raccontata in modi differenti, diversi e molto spesso contraddittori, l’ha vissuta sulla propria pelle e nella sua famiglia, raccontandone il lato umano senza alcuna presa di posizione ideologica. Un grande balzo in avanti per una storia condivisa che deve obbligatoriamente essere di tutti.

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