A Milano arriva de Benoist. Lettera degli accademici antifascisti: non deve parlare
Alain de Benoist e Florian Philippot non possono parlare a Milano. E’ questo il senso della lettera appello alla Fondazione Feltrinelli di un gruppo di docenti e ricercatori universitari turbati dall’invito ai due intellettuali a un ciclo di conferenze a Milano. Philippot, ex braccio destro di Marine Le Pen e ora in rotta con il Front National, ha già partecipato all’incontro lo scorso 30 gennaio. Il filosofo de Benoist, esponente della Nouvelle Droite, è atteso a Milano il 13 febbraio.
La Fondazione, che ha organizzato le conferenze, ha subito risposto alla lettera ribadendo le proprie radici antirazziste e antifasciste ma difendendo anche il libero confronto di idee. I firmatari della lettera dichiarano di essere sorpresi dalla scelta della Fondazione e dall’invito a de Benoist e Philippot: «Riconoscendo pienamente alla Fondazione Feltrinelli il suo ruolo di attrice culturale, teniamo a protestare vivamente contro la legittimazione delle posizioni politiche dei vostri due invitati. Ci risponderete che voi siete una fondazione di ricerca e non un gruppo politico. Vi risponderemo che anche noi facciamo ricerca. E proprio in virtù dei nostri lavori, non possiamo che essere indignate e indignati dalla vostra cecità politica».
Va ricordato che Alain de Benoist non ha mai giustificato né propagandato posizioni di becero razzismo, che anzi ha criticato nel suo saggio Razzismo e antirazzismo. Negli anni Ottanta collaborò a France-Culture e fondò la rivista “Krisis”, studioso di Nietzsche e Heidegger ha approfondito i temi legati all’antiliberalismo e al comunitarismo. Si definisce un intellettuale al di là della destra e della sinistra, contesta il pensiero unico legato ai dogmi del profitto e del libero mercato, ha manifestato interesse per il federalismo e per il pensiero della decrescita. Ha sempre affermato il valore della differenza delle culture e dei popoli contro l’uguaglianza intesa come massificazione dei costumi e dei desideri. In particolare si è affermato come autore di riferimento dei giovani di destra con i suoi saggi Il male americano e Oltre l’Occidente, usciti a metà degli anni Ottanta.
E la Fallaci era fascista o nazista per caso ?
Esattamente come facevano i nazisti e i fascisti