Da Zeno Colò a Sofia Goggia: trionfo d’oro della samurai bergamasca
Sofia Goggia ha conquistato la medaglia d’oro nella discesa libera femminile alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. La 25enne bergamasca, scesa con il quinto pettorale, si è imposta con il tempo di 1’39’22 centrando così l’oro alla sua prima partecipazione ai Giochi. Alle sue spalle si è piazzata la sorprendente norvegese Ragnhild Mowinckel, già argento nel gigante, che nonostante il 19esimo pettorale ha tagliato il traguardo ad appena 9 centesimi. Il podio è completato dalla statunitense Lindsey Vonn, giunta a quasi mezzo secondo dall’azzurra. Per l’Italia quella conquistata da Goggia è la terza medaglia d’oro in questa edizione dei Giochi dopo quelle vinte da Arianna Fontana nello short track e da Michela Moioli nello snowboard. Il bilancio è ora di 9 medaglie complessive: tre ori, due argenti e quattro bronzi. Brutta caduta per Federica Brignone, andata a sbattere contro le reti di recinzione dopo aver perso il controllo degli sci: la valdostana, seppur dolorante, si è rialzata sulle sue gambe. In precedenza era finita a terra anche Nadia Fanchini. Out anche l’ultima italiana in gara Nicol Delago.
La prima regina italiana di sempre in una discesa olimpica: Sofia Goggia scrive il suo nome nella storia azzurra dopo una gara capolavoro sulla pista di Jeongson. Una performance “perfetta”, senza goggiate: “Di solito sono pasticciona, oggi sono stata samurai”, dice dopo avere regalato all’Italia, con tanto di dedica, la terza medaglia d’oro alle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. La 25enne bergamasca sale sul gradino più alto del podio come aveva fatto pochi giorni prima nello snowboard Michela Moioli: due amiche accomunate da un destino vincente, oltre che dal preparatore Matteo Artina. “È il Berghem power”, quello di Goggia e Moioli. Dopo gli errori con cui aveva compromesso le sue precedenti gare, in gigante ma soprattutto in super G, l’azzurra disegna una gara prudente nella prima parte, più esplosiva nella seconda, e alla sua prima partecipazione ai Giochi va a prendersi quell’oro che nessuna prima di lei in Italia era mai riuscita a vincere. “Un voto? Se non mi do un dieci quando vinco le Olimpiadi”, esclama la nuova regina olimpica di discesa, che dedica una menzione speciale a “chi ha creduto a una bambina che a 6 anni sognava di vincere le Olimpiadi sulle nevi di Foppolo”.
“Pressioni dopo il Super G? Ero con le spalle al muro? Zero”, risponde lei con la sorprendente serenità che l’accompagna da inizio Giochi: “Medaglia o no, sono sempre io”. Solo che stasera si metterà al collo un oro pesante, 16 anni dopo Daniela Ceccarelli (oro nel SuperG a Salt Lake 2002) e a otto anni di distanza da Giuliano Razzoli (oro in Slalom a Vancouver 2010). Per trovare un italiano campione olimpico in discesa bisogna tornare ancora più indietro nel tempo, al successo di Zeno Colò nel 1952 a Oslo. Peccato solo che nessuna delle altre ragazze al via sia riuscita ad arrivare al traguardo. Fuori Nadia Fanchini, che nella parte alta del tracciato aveva fatto anche meglio della Goggia. Brutta caduta per Federica Brignone, dolorante al ginocchio sinistro (ma dovrebbe essere al via della combinata di domani) e out anche la giovane Nicol Delago. Ma per l’Italia questa è sempre di più l’Olimpiade delle donne, non solo nello sci: “Tre ori su tre sono nostri? È un mondo che va verso le donne – osserva soddisfatta la Goggia -. Quando entrerò in palestra con Moioli ci daremo il cinque e faremo un bel festone”.