
Gasparri: «Liberiamo l’Italia dai violenti, i centri sociali vanno chiusi» (video)
Home livello 2 - di Augusta Cesari - 24 Febbraio 2018 - AGGIORNATO 24 Febbraio 2018 alle 15:38
Maurizio Gasparri mostra l’immagine di un agente di polizia ferito dai No Tav in Piemonte. «Usano bombe carta che, però, non sono bombe carta ma veri e propri ordigni, che hanno intorno biglie, pezzi di ferro, sassi. Esplodono e creano ferite gravi. Di fronte a tutto questo, perché la Boldrini non chiede, con Grasso, lo scioglimento dei centri sociali di Torino che sono andati a Piacenza ad aggredire un carabiniere e che sono andati ancora una volta a ferire poliziotti? Una vergogna assoluta». Quando Forza Italia tornerà al governo, incalza Gasparri, «io chiederò che si inaspriscano le pene per chi colpisce i tutori dell’ordine. È una situazione intollerabile. Ho parlato con le vittime di violenze che hanno subìto ferite e danni gravi, anche con il carabiniere ferito a Piacenza alcuni giorni fa. Noi stiamo da questa parte – aggiunge Gasparri – dalla parte della legge, non certo con i centri sociali di violenza che la sinistra minimizza. La Boldrini, Grasso e anche la sinistra di Renzi non usano le parole adeguate contro questa teppa che sta devastando l’Italia e l’alternativa a questa gente non sono certo Gigino e i Cinquestelle, che eleggono gente a caso, che non hanno selezionato. I Cinquestelle grillini sono l’Italia peggiore, sono quelli che hanno protetto coloro che volevano i codici identificativi per la polizia e volevano le norme punitive per gli agenti». L’appello finale: «Votate per il centrodestra, votate per FI, non possiamo lasciare l’Italia in mano ai violenti che aggrediscono le forze dell’ordine e ai violenti che aggrediscono la logica, la democrazia e anche la grammatica».
Ma cosa si aspetta a passare all’azione??? solo chiacchere?
…totalmente d’accordo…
finalmente chiudere sti maledetti centri sociali. covo di delinquenza droga e puttanieri.
Sono in completo accordo, lo squadrismo dei “loschi” individui dei centri sociali è un sistema antidemocratico di manifestare.