Il Papa contro l’usura che “strangola le vittime”. Come diceva Ezra Pound

5 Feb 2018 15:29 - di Mario Bozzi Sentieri

“L’usura umilia e uccide. L’usura è un male antico e purtroppo ancora sommerso che, come un serpente, strangola le vittime. Bisogna prevenirla, sottraendo le persone alla patologia del debito fatto per la sussistenza o per salvare l’azienda”. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza la Consulta Nazionale Antiusura. Poi un appello al sistema bancario affinché vigili sulla “qualità etica delle attività degli istituti di credito”. Alle banche Bergoglio ha ricordato che molte “sono nate e si sono diffuse nel mondo proprio per sottrarre i poveri all’usura con prestiti senza pegno e senza interessi”.

È un grande affresco dell’odierna condizione umana quello offerto dal Santo Padre, il quale andando alla base delle crisi economiche e finanziarie, ha sottolineato il peso di una concezione di vita che pone al primo posto il profitto e non la persona: “La dignità umana, l’etica, la solidarietà e il bene comune – ha affermato Papa Francesco – dovrebbero essere sempre al centro delle politiche economiche attuate dalle pubbliche Istituzioni. Da esse ci si attende che disincentivino, con misure adeguate, strumenti che, direttamente o indirettamente, sono causa di usura, come ad esempio il gioco d’azzardo”.

Particolarmente in queste settimane, in un’Italia percorsa da una campagna elettorale in cui i tratti valoriali paiono a dire poco sfuggenti, le parole del Papa vanno viste, anche in chiave “politica”, come una denuncia dell’evidente impoverimento etico della nostra società, con la conseguente perdita di equilibrio rispetto a temi e a valori rilevanti.

Una denuncia che ha le stesse assonanze poetiche, politiche ed economiche dell’Ezra Pound dei Cantos e della sua ricca produzione “contro usura”.

Bergoglio ha evocato l’immagine del serpente, che strangola le vittime e ha invitato a riportare la dignità umana e il bene comune al centro delle politiche economiche. Pound parlava dell’ usura che “soffoca il figlio nel ventre” , denunciando come il centro del vivere, dei singoli e dei popoli, si sia spostato dal municipio, dal castello, dal lavoro reale al potere finanziario, alla centralità della Banca, ai titoli di carta.

Bergoglio ha dalla sua l’Antico ed il Nuovo Testamento, laddove vengono fissati limiti e norme precise per il prestito in denaro: “Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse” – si legge nell’ Esodo).

Ezra Pound condivideva le analisi di Clifford Hugh Douglas, teorico del “credito sociale” e critico radicale del potere finanziario, secondo il quale alla base di ogni problema economico ci sia un contrasto tra credito reale e credito finanziario: il credito reale nasce dalla produzione e dai consumi, e si basa sulla comunità di cittadini che lavorano e vivono insieme; il credito finanziario, ossia la disponibilità di potere d’acquisto fornito dalle banche, è nato in ausilio del credito reale ma è diventato il vero protagonista della scena economica mondiale. Monopolizza la distribuzione delle ricchezze reali e non serve più a ripartire il benessere fra tutta la popolazione, bensì ad arricchire smisuratamente una piccola minoranza di sfruttatori.

E’ per lo spostamento di questo baricentro, non solo fisico, quanto soprattutto antropologico, che oggi l’umanità è costretta a piangere sui propri debiti, vittima – parole del Papa – di “… sistemi economici in cui uomini e donne non sono più persone, ma sono ridotte a strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri”.

Papa Francesco ha letto Ezra Pound? Certo è che c’è un Pound, lui di origini protestanti, che alla Chiesa Cattolica guardò con interesse riconoscendosi nelle tesi dell’enciclica “Quadragesimo anno”, sull’imperialismo economico, sulla condanna del “potere economico in mano di pochi”, sul dominio del credito. Si tratta dello stesso Pound che ha tradotto il “Cantico delle creature” di San Francesco, ha guardato con simpatia al missionario gesuita Matteo Ricci e al suo dialogo con la civiltà cinese e ha citato S. Ambrogio e S. Antonino da Firenze. È dalla consapevolezza di queste “inusuali” radici spirituali che bisogna ripartire sulla via della “ricostruzione”. Per ritrovare, nella denuncia, un “equilibrio” perduto, magari grazie anche ad un Papa che evoca i temi cari ad un vecchio poeta “fascista”, condannato alla pazzia, invitando a riaprire una seria riflessione sulla dignità umana, sull’etica, sulla solidarietà e sul bene comune.

Commenti

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  • Massimiliano di Saint Just 21 Febbraio 2018

    Pensa alla BCE che stampando moneta non ancorata alla produzione reale mortifica il risparmio, impoverisce tanti anziani risparmiatori europei a tutto vantaggio di filibustieri finanziari e politici che sperperano i risparmi sul debito pubblico. I filibustieri col denaro a tasso o si stanno comprando le aziende più attive dell’Italia e le delocalizzano, creando miseria e disperazione sociale!

  • Mokida Bolshitkov 10 Febbraio 2018

    He must be communist!!! But he is from Argentina the land of the pampas….

  • Marcello 6 Febbraio 2018

    Mi sento di poter dire che il papa non ha voce autorevole in capitolo per parlare di usura,
    essendo un soggetto con ricchezza inestimabile e incontrollabile con una banca assolutamte opaca,
    da quando con i patti Lateranenzi incassa una somma iperbolica in moneta oro nel gennaio del 1929 ,
    da quel periodo in poi con l’econmista Bernardino Nogara e successivamente con altri personaggi centuplica tale patrimonio in spregiudicate operazioni finanziarie ,
    non è credibile !!!!!!

  • Marcello 6 Febbraio 2018

    ETZRA paund aveva idee nobili nei modi e nei contenuti,
    che qualcuno ha fatto suoi e li ha utilizzati per emettere moneta e generare un debito instinguibile e perenne ha tutti i cittadini Americani e Europei!
    Regalandoci una tirannia oligarchica!!!!!!

  • Marcello 6 Febbraio 2018

    MATTARELLA E BERGOGLIO due GESUITI di due poteri diversi ma uguali e convergenti ,
    uniti in un impresa globale con gruppi appartenenti a ur logge detenenti la quota maggioritaria della finanza mondiale ,
    ci stanno stringendo in abbraccio mortale .
    Professando nei loro comportamenti la DISSIMULAZIONE a loro tanto cara!!!!

  • giorgio 5 Febbraio 2018

    Invece lo ior è un esempio di buona amministrazione