In Armenia non nascono più bambine: 1400 l’anno le vittime dell’aborto selettivo
Il titolo di uno degli ultimi film di Mario Monicelli, uno dei suoi film più riusciti, si augurava “Speriamo che sia femmina”, affidando a quell’esortazione del destino speranze e buoni propositi di una famiglia coraggiosamente matriarcale. Forse l’Armenia non conosce quel film: e decisamente non ne condividerebbe – per cultura, credenze e tradizione – istanze e riferimenti. E così, malgrado quando si parla di decremento demografico e aborti selettivi, in genere si pensa alla Cina e all’India, raramente si tiene in considerazione il fatto che, ahiloro, c’è un altro Paese, l’Armenia appunto, in cui il sesso femminile non è ben visto da futuri genitori e provvedimenti legislativi e in cui, per l’appunto, questa pratica risulta ancora molto diffusa, al punto da costringere le autorità, anche se solo nel 2016, a farla diventare illegale.
Armenia choc: è record di aborti selettivi sui feti femminili
La denuncia arriva dal Guiardian che, riferisce tra lo sconcerto e l’indignazione, come in Armenia, ogni anno, vengono abortiti circa 1.400 feti di bambine. Con una popolazione di poco meno di 3 milioni di abitanti, l’ex Repubblica sovietica ha il terzo più alto tasso di aborti di feti femminili nel mondo, dietro solo la Cina e l’Azerbaigian.