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Dall’Emilia alla Toscana in fuga dai carabinieri alla velocità di 120 Km

Dall’Emilia alla Toscana in fuga dai carabinieri alla velocità di 120 Km

Cronaca - di Redazione - 13 Marzo 2018 alle 17:24

È finita con l’arresto per resistenza aggravata e danneggiamento la rocambolesca fuga di un automobilista 54enne di Spilamberto, in provincia di Modena. Alla guida di una Mercedes, inseguito dalle forze dell’ordine, l’uomo ieri sera ha percorso a folle velocità circa 120 chilometri, attraversando due regioni e cinque province fra l’Emilia e la Toscana. La fuga è terminata alla periferia di Prato dove il 54enne è finito in un fosso con l’auto ed stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale. Il giudice del Tribunale di Prato ha convalidato l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Il giudice ha disposto il rinvio della direttissima al 27 marzo prossimo e ha messo l’uomo gli arresti domiciliari presso la compagna a Bologna.

La lunga corsa di un 54enne

Il 54enne di Spilamberto lunedì sera si è reso protagonista di un lungo inseguimento dal comune di Valsamoggia (Bologna), dove ha eluso un controllo della Polizia Municipale, fino a Prato: è finito fuori strada ad una rotonda di viale dell’Unione Europea dopo avere urtato una gazzella dei carabinieri di Pistoia. L’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, ha forzato quattro posti di controllo dei carabinieri nelle province di Bologna e Pistoia procedendo a folle velocità, sfrecciando anche a 130 chilometri orari. Era scappato alla vista di una pattuglia della polizia Municipale di Monteveglio, nel territorio di Valsamoggia (Bologna), diretta a sirene spiegate sul luogo di un incidente. Essendo bipolare certificato e subendo a volte dei trattamenti sanitari obbligatori, il 54enne si è giustificato sostenendo di aver temuto che volessero fermarlo per sottoporlo a un tso. Nella sua Mercedes sono stati trovati alcuni coltelli e delle forbici, che sono stati sequestrati e hanno fatto scattare anche l’accusa di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

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13 Marzo 2018 alle 17:24