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Il regalo del governo Renzi-Gentiloni: il Pil italiano a -5,5% rispetto al 2007

Il regalo del governo Renzi-Gentiloni: il Pil italiano a -5,5% rispetto al 2007

Economia - di Redazione - 18 Marzo 2018 - AGGIORNATO 18 Marzo 2018 alle 18:17

Cattive notizie per l’economia italiana, nonostante i proclami del devastante governo di sinistra: il pil reale italiano recupera terreno, un po’, ma resta ancora ben al di sotto, addirittura del 5,5%, rispetto ai livelli precrisi. Mancano ancora diversi passi per arrivare ai livelli del 2007, però nel percorso di ritorno verso il passato, il prodotto interno lordo del 2017 si colloca a metà strada tra il 2003 e 2004 mentre resta ancora ampiamente al di sotto (-5,5%) rispetto al 2007. I dati dell’Istat, elaborati dall’Adnkronos, mostrano che la produzione di beni e servizi, calcolati a prezzi concatenati (anno di riferimento 2010), cala in termini reali, cioè al netto dell’inflazione. Non calcolare l’andamento dei prezzi al consumo, e quindi la lievitazione del valore delle merci, vuol dire tener conto solo dell’effettivo andamento della produzione. Osservando la situazione da questo punto di vista mancano parecchi miliardi all’appello, per poter dire di aver recuperato le perdite accumulate negli anni: nel 2007 il pil ha toccato il record di 1.687,1 miliardi di euro, poi è iniziato il declino causato dalla crisi che ha portato al minimo del 2013 (1.542,9 mld), e oggi è risalito fino a quota 1.594,1 miliardi. Per trovare un dato simile a quello dello scorso anno bisogna tornare indietro, e posizionarsi teoricamente tra il 2003 e il 2004, quando la produzione del Paese si è attestata, rispettivamente, a 1.589,4 miliardi e 1.614,6 miliardi. A confermare che l’Italia deve correre più veloce è l’Eurostat, secondo cui il pil lo scorso anno nell’area euro è aumentato del 2,3% rispetto al 2016, quasi un punto percentuale in più rispetto all’1,5% della penisola. Le distanze si accorciano rispetto al 2016, quando la media europea era dell’1,8% contro lo 0,9% dell’Italia; le distanze si accorciano rispetto alle differenze registrate negli anni precedenti, 1,1 punti percentuali nel 2015 (2,1% contro 1%) e 1,2 punti percentuali nel 2014 (1,3% contro 0,1%), ma il Paese nel 2017 resta comunque in coda per la performace prestata.

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Ci sono 4 commenti

  1. erlkonig ha detto:

    E rispetto al 1975 eh?!? EH?!?!1?

  2. Vincenzo Carpino ha detto:

    Se sparirebbero dalla faccia del pianetasarebbe molto meglio.

  3. franco ha detto:

    questi mandano le brigate rose in televisione a dare lezioni ai giovani e soprattutto li mandano a insegnare nelle scuole

  4. franco ha detto:

    Mi sono rotto della democrazia. questi devono andare in galera per attentato alla costituzione, truffa allo stato. appropriazione indebita e reati contro il popolo. in altri stati gli darebbero la pena capitale

18 Marzo 2018 - AGGIORNATO 18 Marzo 2018 alle 18:17