Italiano minacciato ad Auschwitz: “Vattene, ci rubi il lavoro”
«Auschwitz per le guide polacche». Accanto alla scritta una stella di David equiparata a una svastica nazista e la frase: «La Polonia per i polacchi». Sono le scritte apparse sul muro della casa di Cracovia dove abita Diego Audero, 35 anni, che lavora in Polonia da undici anni come guida turistica. Due giorni prima dell’apparizione delle scritte la responsabile dell’educazione della regione di Malopolska, Barbara Nowak, aveva scritto su twitter che trovava scandalosa la presenza di guide straniere e che a suo dire il Museo dovrebbe avvalersi solo di guide polacche.
Audero lavora ad Auschwitz da 12 anni
Diego Audero arriva dalla provincia di Cuneo e, come tanti altri giovani italiani, ha deciso di andare a lavorare all’estero. Il 35enne piemontese è la prima guida italiana del campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau. E proprio Diego, agli europei del 2012, aveva fatto da guida alla Nazionale italiana di calcio per le celle, i corridoi e le rovine di Auschwitz.
Ad Auschwitz cresce la tensione coi lavoratori stranieri
Da parte sua, Audero ha cercato di minimizzare l’episodio, pur non nascondendo l’apprensione: «Ritengo sia un attacco alla direzione del museo più che alla mia persona. Dal punto di vista umano mi dispiace perché questa è casa mia da 11 anni. La storia dovrebbe riguardare gli storici e non i politici».