Minacce di morte a chi ricorda Norma Cossetto: salta l’incontro su Foiba rossa

21 Mar 2018 15:47 - di Redattore 89

Proteste, minacce di morte e il solito diktat «nessuno spazio ai fascisti». Perché per loro, gli antifascisti (in questo caso) di Padova, raccontare la storia di Norma Cossetto è una «strumentalizzazione fascista». La vicenda di questa studentessa italiana, violentata e trucidata dai partigiani titini durante il massacro delle foibe, doveva essere ricordata in una sede dell’università cittadina, la stessa cui era iscritta quando fu uccisa, attraverso la presentazione del fumetto che le è stato dedicato Foiba rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana, edito dalla casa editrice Ferrogallico. La presentazione, che era fissata per domani, invece è saltata per il timore delle autorità che potesse trasformarsi nell’ennesima occasione di aggressione antifascista contro i partecipanti e le forze di polizia.

Per gli antifascisti ricordare Norma è da «intolleranti»

«Sono arrivate minacce di morte, abbiamo annullato tutto per tutelare le forze dell’ordine», ha spiegato l’assessore veneto all’Istruzione, Elena Donazzan, che aveva fortemente voluto l’iniziativa e che ha ceduto sull’annullamento solo quando il livello di allerta è arrivato oltre la soglia del sostenibile. «All’inizio volevo mantenere inalterato il programma. Le istituzioni non possono farsi intimorire», ha spiegato Donazzan al Giornale, ricordando che Norma Cossetto «era una studentessa, Concetto Marchesi ha voluto per lei la laurea honoris causa. È suo diritto essere ricordata nella sua università». Alla presentazione avrebbero dovuto partecipare, oltre a Donazzan, gli autori dell’albo Emanuele Merlino e Beniamino Delvecchio, l’editore Federico Goglio, il giornalista Fausto Biloslavo, la prorettrice per le Pari università Annalisa Oboe, il direttore dell’Esu Stefano Ferrarese e il vicepresidente del Consiglio regionale Massimo Giorgetti. Un parterre professionale, culturale e istituzionale, che però secondo gli antifascisti dell’università di Padova rappresenterebbe «forze intolleranti» alle quali «non si può concedere spazio».

Donazzan: «La presentazione si farà in Consiglio»

Il delirante dispaccio con cui si annuncia la guerra all’iniziativa, oltre a essere firmato da antifascist* (così nel testo), è sottoscritto anche da antisessit*, dunque da sigle che si vorrebbero a tutela della donna. Si deve probabilmente al loro contributo il passaggio in cui si sostiene che Norma è «un soggetto sradicato e utilizzabile come arma retorica, aggiungendo sempre maggiori dettagli scandalistici al suo stupro, vero o presunto, che diventa il vero obiettivo della narrazione. Anche questa – viene scritto – è cultura dello stupro». Parole inaccettabili, di fronte alle quali giustamente le istituzioni non vogliono arretrare. Così domani all’Esu (la sede dell’azienda per il diritto allo studio in cui sarebbe dovuta tenere la presentazione di Foiba rossa) Donazzan ci sarà lo stesso e terrà una conferenza stampa in cui, ha annunciato, dirà «cose pesanti». Non solo, l’assessore ha anche fatto sapere che la presentazione del fumetto è solo rinviata di un paio di settimane e che ora, dopo quella alla Cameraavverrà in un’altra sede di altissima rappresentanza istituzionale: il Consiglio regionale del Veneto. «Deve essere chiaro – ha avvertito Donazzan – che come istituzione non ci pieghiamo alle minacce di chi vuole cancellare la storia. La presentazione – ha sottolineato – sarà in una sede ancora più prestigiosa».

Commenti

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  • Andrea Drago 23 Marzo 2018

    Che in Italia circolino troppi idioti, pronti a far danni in nome di ideologie perverse e bocciate dalla Storia, è un fatto acquisito. Che per fortuna ci siano anche amministratori pubblici come la Donazzan, è consolante. Il punto è: questa povera Italia, che il grande Pierino Buscaroli qualificò essere una nazione in coma, e ci scrisse un libro tremendo, questa Italia, dico, che se continua così finirà in mano a gente come Grillo e Di Maio, in quali abissi è destinata a finire?
    Tieni duro, Elena, siamo con te!
    E da Veneto dico. onore ai Dalmati.

  • Antonio 22 Marzo 2018

    Le atrocità commesse dai partigiani comunisti titini a Norma Cossetto sono indegne di esseri umani. Suggerisco la lettura di un autore di sinistra, Frediano Sessi, sulla tragica fine di questa giovane italiana.

  • RAFFAELE 22 Marzo 2018

    CONDIVIDO IN TOTO LA POSIZIONE ASSORE DONAZZAN . . .

  • Sergio Daniele Pegorini 22 Marzo 2018

    Non solo una malattia psichiatrica ma un caso di assassini seriali che si autocelebtrano e si autopromuovono. Una setta di fuorilegge sanguinari da ingabbiare e buttar via la chiave.

  • fabio dominicini 22 Marzo 2018

    In cinque anni hanno si sono infiltrati in tutti i gangli dello Stato ed hanno legittimato le loro bande armate.

  • itala piccininno 22 Marzo 2018

    ….e poi da condannare sarebbero gli pseudo epigoni del fascismo…..e queste canaglie rosse sanno almeno di cosa parlano? la mia madrina visse quelle giornate a Trieste e sapeva di cosa parlava..purtroppo.

  • Giovanna De Canio 22 Marzo 2018

    Questo è il prodotto della “democrazia” nata dalla resistenza (—> parola scritta volutamente con la lettera minuscola): di che cosa, dunque, stupirsi?
    P.S. Complimenti all’assessore Elena Donazzan, una persona con le OO.

  • Giacomo de Santis 22 Marzo 2018

    Ai miei tempi (parlo degli anni 70′) questo non sarebbe successo e non perché c’era la polizia a difenderci ma perché c’eravamo noi, anche quando il rapporto era 1a10 mai rinunciato ad un comizio o una manifestazione anche in zone molto ostili ed il gran numero di ragazzi uccisi lo testimonia.

  • Mara 22 Marzo 2018

    Vorrei anche esprimere un pensiero rivolto a questa povera ragazza…
    I morti, che siano stati trucidati dai fascisti o dai comunisti, non importa,
    devono essere rispettati TUTTI !
    Chi non la pensa cosi’, si deve solo vergognare !

    • Giovanna De Canio 22 Marzo 2018

      Purtroppo, cara Mara, dopo 73 anni dalla fine della guerra esistono ancora morti di serie A da ricordare e morti di serie B da dimenticare…

      • Mara 22 Marzo 2018

        Lo so’ cara Giovanna, ed e’ una grande ingiustizia che mi ferisce molto.
        Non e’ degno degli esseri umani.

  • Mauro 22 Marzo 2018

    Anche se di destra ho sempre rispettato le idee altrui altrimenti non ci sarebbe confronto: Vorrei dire a questi antifascisti etc. che le torture, gli omicidi etc. ci sono stati da ambo le parti, che non hanno nulla da insegnare alla storia e che sarebbe ora di ragionare, di confrontarsi con gli altri. Anche se nell’antifascismo ci sono state pagine di storia eroiche ci state facendo schifare di tutto l’antifascismo e sopratutto di voi che fino ad ora siete stati solo capaci di farci vedere la vostra stupidità, cecità e negligenza.

    • Mara 22 Marzo 2018

      Gent.le signor Mauro, sono d’accordo con lei. Io amo le persone moderate come lei.
      Anch’io dopo anni di PD ho votato quest’anno centro destra.
      Se le persone di destra o di sinistra fossero moderate come lei, sono sicura che in
      Italia le cose andrebbero meglio.

  • Vittorio Papadial 22 Marzo 2018

    Sono sbalordito !
    Hanno ceduto a quegli scellerati !
    Dov’è la forza pubblica ?
    E’ gente da incarcerare senza discussioni
    invece li lasciano imperversare !

  • Federico Caldarini 22 Marzo 2018

    Federico Caldarini: nel 1956, mentre a Firenze si svolgeva il congresso de P.C.I., Concetto Marchesi, grande latinista, nel suo intervento dichiarò che le truppe sovietiche, in Ungheria durante la rivolta di quel grande popolo, avevano spianato la via della libertà. Non mi sembra che si sia mai ricreduto.

  • Clerico Enzo 22 Marzo 2018

    E’ ora di ripulire e bonificare le università dalle mafiose infiltrazioni comuniste. Tutti i sinistrosi vadano a predicare in Cina. Non ne abbiamo bisogno. speriamo nel nuovo governo! Perché ci vuole una decisa pulizia anche nel CSM che muove i burattini di sinistra. Ne abbiamo le tasche piene di questa gentaglia che vogliono concentrare il potere nelle loro mani per impedire che nasca un governo che non sia di sinistra!

    • rino 22 Marzo 2018

      Il Cina li metterebbero in galera. Solo in italia (questa con la “i” come è sta ridotta da 50 anni di sinistra) vengono ascoltati i prepotenti.

  • amerigo 22 Marzo 2018

    I comunisti hanno ucciso milioni di persone per il solo fatto che non la pensavano come loro e per rubare i loro averi: ecco la sintesi breve del comunismo

  • bruno buono 22 Marzo 2018

    Condivido quanto scritto da Carlo Fulco, ma fino a quando e per quanto tempo dobbiamo o dovremmo sopportare queste “Angherie” democratiche?

  • gianluigi tosi 22 Marzo 2018

    sono d’accordo su quanto scritto da carlo. e poi si dicono democratici

  • paolo 22 Marzo 2018

    La date sempre vinta hai veri dittatori comunisti

  • gianni 22 Marzo 2018

    ma davvero siamo arrivati a questo punto… ma vogliamo ribaltare la situazione… formiamo sto governo finalmente e fuori dalle palle questa gentaglia, da tutte le parti e qualsiasi cosa rappresenti… via i centri sociali i magistrati i professori e tutti gli altri comunisti… ma veramente una esigua minoranza puo’ ancora permettersi di impedire manifestazioni o altre cose? tolleranza zero e carta bianca a poliziotti e forze dell’ ordine e radiazione immediata al primo magistrato pidicchio che li rimette in giro…. e svegliatevi tutti quanti….

  • Salvatore Torre 22 Marzo 2018

    La Donazzan è parte del patrimonio di tutti noi.

  • antonio coradello 22 Marzo 2018

    Il Fascismo durò dal 28 ottobre 1922 al 25 luglio 1943, o meglio, fino all’assassinio di Benito Mussolini il 28 aprile 1945: in totale 21 o 23 anni circa. L’antifascismo sta durando dal 1945 ad oggi: cioè 73 anni!!!
    Dobbiamo avere il coraggio di dire che l’antifascismo è ormai diventato una: MALATTIA PSICHIATRICA !!!

    • Giovanna De Canio 22 Marzo 2018

      L’antifascismo ha copiato da Giulio Cesare: “Divide et impera”.

  • Carlo Fulco 21 Marzo 2018

    La verità è che la maggior parte delle Università è frequentata da professori e studenti di estrema sinistra e, quindi, da violenti che impediscono ad altri di manifestare il loro pensiero. E’ stato un errore cedere alle minacce “per tutelare le forze dell’ordine”, quando quest’ultime dovrebbero essere in grado di tutelare i cittadini, anche all’interno delle Univesità che sono enti pubblici e come tali finanziati dallo Stato; nel cui ambito, peraltro, non ci dovrebbe essere alcuna zona franca. Altrimenti, le c.d. Università rosse dovrebbero essere considerate alla stregua di quelle zone ad alta densità malavitosa dove le forze dell’ordine stentano ad entrare.

    • Ziobeni 22 Marzo 2018

      Condivido in pieno

    • Roberto Modiano 22 Marzo 2018

      Condivido pienamente perché è la pura verità che sono stato costretto a vivere ma oltretutto a combattere il comunismo!