
Piacenza, è già fuori l’egiziano che picchiò il carabiniere al corteo antifascista
Home livello 2 - di Franco Bianchini - 8 Marzo 2018 - AGGIORNATO 8 Marzo 2018 alle 18:32
Fu lui, Moustafa Elshennawi, il più accanito nell’aggressione a Luca Belvedere, il carabiniere picchiato selvaggiamente dai centri sociali a Piacenza durante il corteo antifascista. Niente carcere, l’egiziano ha già ottenuto i domiciliari dopo il ricorso al tribunale del Riesame, presentato dai sindacalisti dei Cobas.
Il corteo antifascista e l’aggressione al carabiniere
Un gruppo di carabinieri fu costretto a indietreggiare perché il corteo antifascista avanzava minaccioso. Uno dei carabinieri, Luca Belverdere, inciampò e finì a terra. I militanti dei centri sociali ne approfittarono, gli si scagliarono contro, iniziando a colpirlo con calci e pugni. L’egiziano Moustafa gli prese lo scudo e glielo scaraventò addosso, Una scena immortalata da immagini che mostravano una violenza cieca nei confronti del militare a terra. Luca Belvedere riportò danni alla spalla. I colpevoli furomo riconosciuti anche grazie alle foto fatte circolare su Facebook e nelle chat whatsapp della polizia. Alla fine Moustafa fu smascherato e preso. Ma I “compagni” del sindacati Si Cobas organizzarono subito una manifestazione di fronte al carcere.
I “compagni di lotta” esultano
Come riportato dal Tempo, Moustafa ha ottenuto i domiciliari. Ed esultano i “rossi”, protagonisti del corteo antifascista di Piacenza: «Siamo uomini d’azione e vorrei ringraziare tutti coloro che hanno condiviso le manifestazioni di sostegno per Mustafa», ha scritto Mohamed Ali Arafat, sindacalista a Piacenza, per annunciare l’avvenuta scarcerazione del compagno di lotta. «La liberazione do Moustafa è solo il primo di una serie di passaggi necessari a liberare tutti i protagonisti di quella grande giornata di lotta antirazzista». Poi il solito manifesto contro «gli atti di terrorismo di matrice fascista e leghista». Un linguaggio che ricalca altri linguaggi, quelli dei kompagni stile anni Settanta. Fuori dalla storia.
siamo andati bene che è uscito dopo le elezioni, altrimenti correvamo il rischio di trovarcelo in parlamento eletto nelle file dei piddioti
Normale no? Governo del menga! Per fortuna sono spariti dalla circolazione
Con le leggi infami che ci ritroviamo (grazie PD) il carabiniere finisce all’ospedale e il delinquente musulmano comunista è libero.
Con una legge degna di questo nome invece, il carabiniere aggredito avrebbe potuto e dovuto sparare in bocca al delinquente musulmano comunista. Avremmo avuto un carabiniere incolume (addirittura vivo in molti casi) e un delinquente musulmano comunista in meno (tanto meglio).
FUTURO GOVERNO SALVINI PROVVEDI: simili me.de vanno portati in caserma, caricati di manganellate e spediti d’urgenza al loro paese di provenienza
ma che bell’esempio di giustizia. Sempre peggio questo paese