Italia maglia nera nella Ue anche per morti in incidenti stradali

11 Apr 2018 17:24 - di Redazione

In Italia muoiono 56 persone per ogni milione di abitanti in seguito ad incidenti stradali, più della media Ue (49). Dal 2016 al 2017 si è anche registrato un aumento dei decessi, del 3% (da 54 per milione a 56), anche se la situazione resta migliore del 2010, quando sulle strade italiane morivano 70 persone per milione di abitanti (il calo è stato del 18%, meno della media Ue). E’ quanto emerge dai dati della Commissione Europea sulla sicurezza stradale nel 2017, diffusi ieri. A livello Ue, nel 2017 hanno perso la vita sulle strade 25.300 persone, 300 in meno del 2016 (-2%) e 6.200 in meno del 2010 (-20%). Altre 135mila sono rimaste gravemente ferite in seguito a incidenti stradali, tra le quali una grande quantità di utenti vulnerabili (pedoni, ciclisti, motociclisti). L’Italia resta comunque sotto i 60 morti per milione, anche se ci sono Paesi, come il Regno Unito e la Svezia, dove muoiono rispettivamente solo 27 e 25 persone per milione di abitanti. Le strade Ue restano comunque le più sicure del mondo: a livello globale perdono la vita 174 persone per milione di abitanti, contro 49 per milione nell’Unione. Gli incidenti stradali, oltre alle sofferenze che causano ai familiari e alle vittime, hanno anche un pesante impatto economico: si stima che nell’Ue ogni anno abbiano un costo (tra cure mediche, riabilitazione, danni materiali eccetera) di circa 120 mld di euro. Nell’Ue il 55% dei decessi per incidenti avviene su strade rurali, il 37% in strade urbane e l’8% sulle autostrade. Gli utenti vulnerabili, pedoni e due ruote, nel 2017 hanno costituito quasi la metà delle vittime: il 21% dei morti erano pedoni, il 25% conducenti di veicoli a due ruote (14% motociclisti, 8% ciclisti e 3% scooteristi o in motorino). Le morti di pedoni e di ciclisti sono calate meno velocemente di altre categorie, rispettivamente del 15% e del 2% dal 2010 al 2016, a fronte del 20% complessivo. L’obiettivo di dimezzare nell’Ue i morti rispetto al 2010 entro il 2020, alla luce dei dati del 2017, sarà “ancora più difficile”: nel 2010 morivano 63 persone per milione, oggi ne muoiono 49, un calo del 20%.

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