Mezzo milione di processi a rischio per lo sciopero dei giudici di pace
A partire da oggi i giudici di pace sono in sciopero per 4 settimane consecutive per contestare la riforma voluta dal ministro Orlando. Ad annunciarlo è l’Unagipa, Unione nazionale giudici di pace, stimando che saranno a rischio 500 mila processi. “E’ imminente l’impugnativa dei bandi di concorso per le nomine di nuovi magistrati di pace e onorari, che non riconosce i titoli pregressi di esercizio di funzioni giudiziarie onorarie in violazione della legge delega, nonché del decreto ministeriale sulle dotazioni organiche, che raddoppia il numero dei giudici di pace per destinare il 40% di loro nell’ufficio del processo in Tribunale ove i magistrati sono degradati a meri stagisti – ricordano in una nota il presidente e il segretario generale dell’Unagipa, Maria Flora Di Giovanni e Alberto Rossi – Il ministro Orlando, malgrado la batosta elettorale delle forze politiche che sostenevano il governo ancora in carica, sta portando avanti una riforma che segnerà il tracollo definitivo della giustizia in Italia”. I giudici di pace e i magistrati onorari “già oggi trattano il 60% dei processi civili e penali di primo grado; a fronte di un aumento futuro dei carichi di lavoro sino all’80% del contenzioso, l’attuale rapporto di lavoro a tempo pieno dei giudici di pace e dei magistrati onorari di tribunali e procure viene trasformato in un dopo lavoro con un impegno di non più di 2 giorni a settimana; ciò – denunciano Di Giovanni e Rossi – determinerà un crollo della produttività ed efficienza di tutti gli uffici giudiziari, i cui disservizi già oggi costano al Paese una perdita annua di circa il 2% del Pil, oltre ai risarcimenti per la legge Pinto”.”L’auspicio – conclude l’Unagipa – è che possa a breve arrivare un nuovo governo ed un nuovo ministro della Giustizia che ponga rimedio, con la massima urgenza, agli enormi danni che Andrea Orlando continua pervicacemente ad arrecare all’intero sistema giudiziario”.