
Paolo Colli avrà una strada nel parco di Tor Marancia vicino a quella per Toni Augello
Cronaca - di Gloria Sabatini - 13 Aprile 2018 - AGGIORNATO 14 Aprile 2018 alle 08:44
Una strada intitolata a Paolo Colli nell’area verde del Parco archeologico di Tor Marancia, proprio al confine con viale Toni Augello. La commissione toponomastica del Campidoglio ha dato il via libera alla richiesta di Fratelli d’Italia di intitolare una via della Capitale a Paolo Colli, ambientalista sui generis, per nulla incline ai dktat di partito, pur avendo un percorso di destra fin dalla militanza da ragazzino nel Fronte della Gioventù, poi nel Msi e in An. Fondatore dell’associazione Fare Verde nel 1986 sulla scia delle battaglie contro il nucleare, Paolo è morto a 44 anni, il 25 marzo 2005, di una leucemia fulminante contratta per contagio da uranio impoverito durante le sue “trasferte” umanitarie in Kosovo.
Paolo Colli avrà una strada nel parco di Tor Marancia
Occhi azzurri, scansonato, jeans e t-shirt anche nelle occasioni ufficiali. Molti fatti e poche chiacchiere, Colli si tuffa nella creazione di un’associazione ambientalista che ribalta lo stereotipo del copyright della sinistra sulla tutela dell’ambiente. Per Colli l’ecologia è un fatto di civiltà e l’ambiente un patrimonio da lasciare intatto a figli e nipoti. La natura è l’altra faccia del sacro. «Abbiamo dato uno slogan al nostro agire, che è dare voce a chi non vota, cioè farsi interpreti di tutti quegli interessi che non trovano risposte in questo sistema e che vengono compressi: dagli animali agli alberi, ai mari, ma anche e soprattutto alle generazioni future». La filosofia del dono, dell’agire che strapazza le parole e fa carta straccia dei verbosi programmi scritti. Ma anche una grande preparazione culturale e scientifica che supera luoghi comuni e soluzioni pasticciate.
L’ambiente come patrimonio per le generazioni future
La battaglia per i cotton fioc biodegradabili, (il cui divieto di vendita viene sancito per legge nel 2002 grazie alla testardaggine di Fare Verde), il compostaggio, le energie alternative, i campi anti-incendio nel Lazio, in Campania, in Sicilia, quando Paolo si arrampicava con i suoi ragazzi, “cialtroni” li chiamava, sopra le vette ferite dai piromani e dalle mafie locali. E poi il volontariato nei Balcani, gli aiuti ai terremotati, agli alluvionati, ai popoli affamati dell’Africa nera, le adozioni a distanza. Oggi il testimone di Paolo sta nella guerra agli Ogm, nella campagna per il vuoto a rendere degli imballaggi, nella tutela e la valorizzazione dei prodotti agricoli tradizionali, nella battaglia contro l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato condotta dai sui ragazzi. Sempre in scooter, sempre di corsa, sempre fedele a se stesso: nessuno strappo tra gli anni in cui era fiduciario del Fronte della Gioventù nel rosso Liceo classico “Socrate” e l’ultima stagione da “scapestrato” vicedirettore dell’Arpa Lazio. Ora i romani potranno passeggiare per via Paolo Colli, accanto al viale dedicato a Toni Augello, indimenticabile consigliere comunale di An e tanto altro ancora, morto nell’aprile del 2000. Paolo e Toni. Insieme, nel parco di Tor Marancia strappato al cemento rutelliano alla fine degli anni 90 da un manipolo di pazzi consiglieri missini che sfidarono il generone romano, le lobby del mattone e qualche pezzo di partito. Sullo sfondo la tomba di Cecilia Metella.