Amazon, Facebook e Google: un libro spiega come opporsi al loro strapotere
Da una parte, un pugno di miliardari libertari del web – ovvero Google, Amazon e Facebook – e, dall’altra, musicisti, giornalisti, fotografi, autori e produttori che provano a inventarsi un modo per continuare a lavorare e a vivere nell’epoca digitale. Questo era lo scenario iniziale su cui si è mosso il professor Jonathan Taplin per scrivere il suo saggio, I Nuovi Sovrani del Nostro Tempo Amazon Google Facebook. Cosa vogliono? Vanno Fermati? (edizioni Macro), che sarà presentato al salone del libro di Torino il 12 maggio. Taplin ha poi allargato di molto il suo punto di vista fino ad arrivare a concepire un vero e proprio j’accuse contro quelli che possono essere chiamati i nuovi sovrani del nostro tempo.
Un saggio che ha colto nel segno tanto che ne hanno parlato le più prestigiose testate giornalistiche americane e anglosassoni e di rimbalzo anche molte testate italiane, facendo di questo libro una delle opere più attese nel panorama della saggistica tradotta in italiano, visti anche, e soprattutto, i nuovi sviluppi delle “pecche” , in particolare, di Facebook. Pur riconoscendo il problema della sempre più massiccia concentrazione di potere nelle mani di pochi colossi finanziari in ogni settore dell’economia globale, l’obiettivo di Taplin si concentra sugli ambiti che ha frequentato per gran parte della sua vita, in particolare i mass media e la comunicazione.
In questo mondo, il mito della continua ricerca dell’efficienza fa sì che Google, Amazon e Facebook trattino indistintamente tutti i canali mediatici come una merce, il cui valore materiale viene ricavato attraverso i gigabyte dei dati personali sui profili online. “Ogni volta che guardate un video musicale oppure leggete un articolo o una classifica su internet – avverte l’autore – finite per contribuire a questo meccanismo. Ma il ruolo di coloro che stanno al vertice dei processi decisionali che modellano internet, così come la conosciamo, va ben oltre tutto ciò ed è anzi importante per capire meglio in quale civiltà ci troviamo a vivere”.
Seppure in senso figurato, questo libro vuole essere chiaramente una chiamata alle armi per dire basta al potere di Amazon, Google e Facebook e per cercare di cambiare il futuro che ci attende. Taplin prima analizza in modo particolareggiato la situazione che stiamo vivendo per poi indicare una strada che permetta ad artisti e persone comuni di dare il via a quello che, attenendosi alla concezione originaria di internet secondo i suoi pionieri, lui chiama un Rinascimento digitale. “Come per il Rinascimento classico -scrive Taplin – ciò si svilupperà da atti di resistenza nei confronti della cultura dominante”. Il libro contiene anche una postfazione del saggista Diego Fusaro e il link per vedere un suo esclusivo video su questi argomenti.
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