CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Catania, Pogliese sindaco: “Dalla stessa parte sin dai tempi del FdG”

Catania, Pogliese sindaco: “Dalla stessa parte sin dai tempi del FdG”

Home livello 2 - di Alberto Cardillo - 22 Maggio 2018 alle 18:01

Era gremita da oltre 2000 sostenitori la sala principale del centro fieristico delle Ciminiere di Catania, tutti lì per Salvo Pogliese e per il centrodestra che vuole tornare al governo del capoluogo etneo. In prima fila le massime Istituzioni regionali ed europee: il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Presenti anche esponenti di spicco giunta regionale, il vicepresidente Gaetano Armao, gli assessori Razza, Lagalla e Falcone. Accanto a questi i segretari provinciali e regionali di tutti i partiti del centrodestra. C’era, naturalmente, anche Raffaele Stancanelli, già sindaco a Catania con il centrodestra dal 2008 al 2013, oggi senatore di Fratelli d’Italia e riconosciuto “padre nobile” della coalizione nel capoluogo etneo.

“Bianco è stato sindaco di questa città – ha dichiarato Pogliese – per la prima volta nel 1988. Al governo c’era Goria, il muro di Berlino e Gorbaciov a capo dell’Unione Sovietica… Stiamo parlando di un’era fa. Ora credo che dopo trent’anni da allora ci sia l’assoluta necessità di cambiare pagina e io posso farlo grazie a una esperienza acquisita sul campo”. Il candidato sindaco del centrodestra è poi andato giù duro su Bianco, dipingendo quest’ultimo come un “Faraone”, distante dai cittadini ridotti al rango di sudditi. Un sindaco lontano dalla città, dalle sue periferie, dai problemi reali della gente. Durante il suo discorso Salvo Pogliese ha toccato i punti focali del programma presentato agli elettori, in primis parlando dell’esigenza di rimettere i conti dell’Ente in sesto – i fari della Corte dei Conti negli ultimi tempi sono accesi su notevoli criticità – e dell’esigenza di dotare il comune di un nuovo Piano regolatore generale, dato che l’ultimo risale al lontanissimo 1969. Un capitolo anche per la spinosa questione rifiuti che “bisogna migliorare partendo dalla differenziata, oggi la più bassa in Sicilia”. Nel discorso dell’europarlamentare e aspirante sindaco catanese, spazio all’attenzione del decoro urbano e alla mobilità, con un focus sulla scellerata decisione dell’amministrazione Bianco di abbattere l’ormai celebre ponte del tondo Gioeni, decisione che ha causato la parziale paralisi del traffico a Catania, specie nelle ore di punta. Infine, ovazione per Pogliese quando ricorda il proprio background di coerenza a destra: “Noi non ci siamo mai venduti. Non abbiamo mai tradito. Avevo 14 anni quando ho varcato la soglia del Fronte della gioventù”. E quando uno a destra può dire ad alta voce “non ho tradito” la standing ovation è automatica, non può sottrargliela nessuno. Nemmeno gli avversari.

(A fine discorso la foto di rito con i 4 assessori designati: Ludovico Balsamo, Roberto Bonaccorsi, Fabio Cantarella e Sergio Parisi)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

C'è un commento:

  1. gregori emilio ha detto:

    egregio
    saro’ breve,premesso che sono sempre a destra,dalle battaglie,fronte etc.sa quanti infedeli,che adesso citate voi,sempre di destra,sono prostitute della politica?si chieda lei,di personaggi che dal MSI,An,hanno avuto tutto,con il nostro supporto,adesso sono in FOtti Italia.E lei me li chiama coerenti?scusatamima noi ,sempre a destra cosa saremmo?mi risponda cortesemente emilio gregori

22 Maggio 2018 alle 18:01