È boom di turisti che si fanno fotografare al confine tra le Coree
Boom di turisti al “Korean border”.La storica stretta di mano tra Kim Jong-Un e Moon Jae-in al villaggio di confine di Panmunjom del 27 aprile scorso è diventato ormai un gesto da ripetere tra i turisti che si recano in Corea del Sud. Ma essendo la vera zona demilitarizzata lungo il 38° parallelo non accessibile, la location scelta dai visitatori è la sua perfetta ricostruzione nel villaggio di Namyangju. Con alle spalle i due casermoni azzurri e ai piedi il blocco di cemento che segna il confine tra i Paesi, anziani, studenti, famiglie, coppie e turisti si fanno fotografare mentre si stringono la mano, sorridono e oltrepassano la finta linea di demarcazione militare verso il Sud, poi verso il Nord e ritorno, rievocando la scena trasmessa in diretta. Il set, poco distante dalla capitale sudcoreana Seul, è stato costruito per un film del 2000, JSA: Joint Security Area, un giallo-thriller del regista Park Chan-wook sull’uccisione di due soldati nordcoreani. C’è la famosa caserma azzurra delle Nazioni Unite, la sezione nordcoreana Panmungak e un edificio di cemento grigio sul lato nord e il padiglione della Freedom House sul lato sud. Ma nonostante il suo realismo, la tensione dei visitatori quando mettono piede su ciò che l’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton descrisse una volta come il “luogo più terrificante della Terra” non è certo la stessa del vero confine. Ciò nonostante, più di 14.700 persone hanno visitato la ricostruzione cinematografica dal giorno del vertice, il 30% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’afflusso alla location è però destinato a finire: il set verrà smontato alla fine di maggio, dal momento che lo studio cinematografico si sta trasferendo nella città meridionale di Busan.