L’Sos della Coldiretti: senza voucher persi 25mila posti di lavoro occasionali
Con l’abrogazione dei voucher sono stati persi almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne per giovani e pensionati durante l’ultima vendemmia. L’allarme emerge da un’analisi della Coldiretti sugli effetti della nuova disciplina con il governo Renzi per sostituire lo strumento del voucher, in occasione della diffusione dei dati Cgia di Mestre sul lavoro occasionale. «La riforma è stata un vero flop in agricoltura dove si stima infatti che nell’ultima vendemmia l’utilizzazione dei nuovi voucher sia risultata pari ad un valore inferiore al 2% di quello fatto registrare nell’anno precedente».
La Coldiretti: senza voucher in ginocchio l’agricoltura
Per la Coldiretti «le motivazioni sono riconducibili in primis d un eccesso di inutile burocrazia di cui, in parte non irrilevante, è responsabile la piattaforma informatica creata dall’Inps che non tiene in considerazione le specificità dell’attività agricola». Con l’abrogazione della disciplina del voucher il sistema agricolo – segnala ancora la Confederazione degli imprenditori agricoli – è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi è irrimediabilmente andato perduto. Un «danno pesante per il vino», visto che a partire dal 19 agosto 2008, prevista dalla circolare Inps per il rilascio dei primi buoni, è iniziata, sotto il pressing della Coldiretti, per la prima volta in Italia, la raccolta dell’uva attraverso voucher con l’obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati. «È stato – ricorda l’analisi della Coldiretti – un successo immediato con poco più di 535.000 voucher venduti a livello nazionale durante l’anno nelle vigne». Nel 2009 il sistema di pagamento è stato esteso all’insieme delle attività stagionali agricole, ma quello della vendemmia è rimasto l’impiego predominante assorbendone in media circa la metà secondo le stime della Coldiretti. «Dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata una sostanziale stabilizzazione dei voucher venduti a livello nazionale – conclude il rapporto – dove stimiamo che nell’ultimo anno prima dell’abrogazione siano stati impiegati circa 1,3 milioni di voucher solo per la vendemmia, ora praticamente azzerati con l’entrata in vigore della nuova normativa».
Ringraziamo la Cgil, che ne ha fatto abuso indebito sui propri lavoratori, e pensare che dovrebbero tutelare per prima i propri dipendenti. Si pagavano i piccoli lavori domestici, consentendo la tutela dall’infortunio del lavoratore e la sua copertura pensionistica. Inoltre si era riusciti a far emergere una discreta quantità di lavoro nero, esempio quei tanti ragazzi dei bikefood. Forse si poteva migliorare, certo, ma era un primo passo contro una marea di evasione fiscale. Solita sinistra che, per ripianare le finanze, preferisce che l’Agenzia dell’entrate si comporti come il Kgb e metta naso dentro anche i più umili conti correnti e l’immancabile ritrita stereotipata patrimoniale.
Completamente d’accordo con Massimiliano.
Non solo ma dovevano incentivare anche quelli al “portatore”, mi spiego: io chiamo un giardiniere, compro un buono o voucher al portatore come un biglietto di banca, lo consegno a fine lavoro e il lavoratore lo incassa iscrivendo i contributi all’inps e all’inail ma lo si può consegnare in anticipo e iscriversi subito all’inail con un telefonino e finisce lì, io non voglio avere niente a che fare con burocrazie inpso inail; e invece hanno cancellato una cosa funzionante! Ammettete l’errore e ripristinateli!