Nuovi manifesti anti-aborto a Roma. E scatta subito la voglia di censura
C’è un pancione in primo piano e poi la scritta: “L’aborto è la prima causa di femminicidio nel mondo”. Hashtag: #stopaborto. Il manifesto è frutto della campagna di affissioni e sui social promossa dalla fondazione spagnola di ispirazione cristiana CitizenGo, una campagna legata all’appuntamento di sabato 19 maggio, la Marcia per la Vita che partirà alle 15 da Piazza della Repubblica a Roma.
Filippo Savarese, direttore delle Campagne di CitizenGO Italia, spiega: “Si rivendica sempre la ‘libertà di scelta’ per sostenere l’aborto, ma oggi siamo noi a rivendicare la libertà di scelta per le donne che hanno diritto a essere informate correttamente sulle conseguenze sempre drammatiche dell’aborto”. A chiedere immediatamente la rimozione dei manifesti è stata la presidente del II municipio, Francesca Del Bello, e le assessore Lucrezia Colmayer e Cecilia D’Elia. Non è la prima volta che manifesti di questo genere suscitano polemiche. Agli inizi di aprile era stato rimosso un cartellone (7 metri per 11) dell’associazione provita onlus che raffigurava un feto di 11 settimane del tutto formato e la scritta: “Tu sei qui perché tua mamma non ti ha abortito”. Il manifesto era apparso sulla facciata di un palazzo di via Gregorio VII e il Comune aveva provveduto a farlo rimuovere.