Roma, fanno sesso in strada: stupore e rabbia tra i residenti della Tiburtina
Un uomo e una donna appartati in un cantiere fanno sesso in pieno giorno per oltre un’ora, senza che nessuno intervenga. Come racconta il Messaggero, è accaduto a Roma, in via Felice Govean, una traversa di via Tiburtina. «Sono nato a Roma, ho 57 anni e non ho mai visto una cosa del genere – racconta Maurizio – Dal balcone del nostro palazzo si vedeva tutto chiaramente. Mia mamma mi ha chiamato: in un primo momento sono scoppiato a ridere. Pensavo a uno scherzo. Poi ho chiamato i carabinieri: ma nessuno è intervenuto». L’uomo e la donna, di origine straniera, si legge ancora sul Messaggero, si sono appartati in un cantiere della strada. Hanno scavalcato le recinzioni e hanno consumato lì il prolungato rapporto sessuale. «C’erano bambini e famiglie sui balconi – continua Maurizio – Il palazzo conta almeno 40 appartamenti. Loro però non si sono fermati. No, non è venuto nessuno, ho anche chiamato lo 060606 ma il responsabile mi ha risposto dicendo che i vigili non potevano intervenire perché si trattava di una strada privata».
Fanno sesso in strada in pieno giorno
I residenti hanno contattato il responsabile del cantiere per chiedere di rafforzare le misure d’accesso, evitando il ripetersi di situazioni simili. Nonostante le ripetute proteste e le grida dei presenti, riporta ancora il Messaggero, il rapporto della coppia è andato avanti. Una volante dei carabinieri è arrivata dopo un’ora è un quarto, quando ormai tutto era finito. «Al di là della nazionalità di quell’uomo e quella donna, qui si tratta di una questione di decenza. Non vogliamo più assistere a scene simili, e per giunta in pieno giorno».
aldilà della Nazionalità!!!!!!!
provate voi ad andare in un qualsiasi altro Paese e fare una cosa simile con vostra moglie o con vostro marito e vedete cosa vi succede!!!!!
altro che aldilà della Nazionalità.
Solito giro di attività progressiste guidate e raccomandate dalle massonerie del dissolvimento delle morali tradizionali per la nuova morale delle ‘menti aperte inclusive’, ovviamente con la connivenza di giudici e, giocoforza, delle forze dell’ordine, a cui viene intimato di lasciar perdere.