Uganda, saranno tassati gli utenti dei social: “Favoriscono le fake news”
L’Uganda corre ai ripari. La frase “è gratis e lo sarà sempre” campeggia sull’home page di Facebook. In Uganda, però, dal 1° luglio le parole rischiano di essere cancellate. Il Parlamento infatti ha approvato il varo di una controversa tassa a carico delle persone che utilizzano social media e piattaforme varie. Come riferisce la Bbc, il provvedimento prevede un prelievo giornaliero di 200 scellini (circa 4 centesimi) per chi usa Facebook, Twitter e Whatsapp. La svolta è stata caldeggiata dal presidente Yoweri Museveni, convinto che i social media favoriscano, tra l’altro, la diffusione di fake news. “Controlleremo i social media. Sappiamo chi è a diffondere messaggi d’odio, li troveremo”, ha detto recentemente il 73enne presidente. Chi critica la svolta, inoltre, teme anche una manovra tesa a limitare la libertà della stampa in vista delle elezioni del 2021, a cui Museveni potrebbe ripresentarsi. Il governo, d’altra parte, già durante il voto del 2016 ha silenziato i social. La legge dovrebbe entrare in vigore tra un mese, ma il condizionale è d’obbligo: non è affatto chiaro, infatti, come verrà implementato il provvedimento. Mancherebbe, ad esempio, anche un monitoraggio accusato delle Sim card utilizzate dagli utenti nel Paese. Il pacchetto varato dal parlamento comprende anche una tassa dell’1% sulle transazioni di denaro online. Chi si oppone alla norma fa notare che la misura è destinata a colpire anche le fasce più povere della popolazione che raramente si servono di servizi bancari tradizionali. Per il ministro delle Finanze, David Bahati, il giro di vite è indispensabile per consentire al paese di far fronte al peggioramento dei conti pubblici.