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Ingroia “supplica” Salvini: «Ti prego, fammi riavere la scorta che mi hanno tolto»

Ingroia “supplica” Salvini: «Ti prego, fammi riavere la scorta che mi hanno tolto»

Home livello 2 - di Aldo Garcon - 23 Giugno 2018 alle 13:45

L’ex magistrato del pool antimafia Antonio Ingroia in “ginocchio” da Matteo Salvini. L’ex pm entrato (e uscito) nel mondo della politica e oggi avvocato di collaboratori di giustizia da alcuni mesi è senza protezione. E a togliergli la scorta non è stato il capo attuale del Viminale.  Come riporta Il Fatto Quotidiano, Ingroia ha preso carta e penna e scritto tre lettere: la prima, il 16 maggio 2018, all’allora ministro dell’Interno Marco Minniti e al capo della polizia Franco Gabrielli in cui spiegava che «lo scrivente, pur nel rispetto delle competenze e della responsabilità degli Organi preposti alla verifica e alla valutazione della sussistenza dei presupposti per il mantenimento o la revoca del sistema di protezione già disposto, non può nascondere di essere rimasto sorpreso».

Le altre due lettere, Ingroia, le ha scritte al successore di Minniti, Matteo Salvini, al quale il 4 giugno scorso ha fatto notare che «il collaboratore di giustizia Carmelo D’Amico ha riferito di specifici e concreti progetti omicidiari concepiti nei confronti dello scrivente e del pm Di Matteo, temporaneamente accantonati solo in quanto all’ epoca di difficile realizzazione». L’ultima, ancora a Salvini e in copia al sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia (dei 5 Stelle), risale a pochissimi giorni fa, il 21 giugno: Ingroia chiede «una rivalutazione aggiornata della situazione di pericolo cui lo scrivente ritiene di essere attualmente ancora esposto». La «improvvisa e totale rimozione di ogni dispositivo di protezione potrebbe essere interpretato dalle organizzazioni mafiose e in particolare dai boss che ho più perseguito in questi anni – da Matteo Messina Denaro ai fratelli Graviano agli stessi corleonesi facenti capo a Leoluca Bagarella, nonché ai capi della ‘Ndrangheta – un segnale di abbandono e di isolamento da parte dello Stato nei confronti di chi per almeno 25 anni è stato percepito, a torto o a ragione, come un simbolo della lotta alla mafia, quale uomo delle Istituzioni e servitore dello Stato».

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Ci sono 8 commenti

  1. Ros. ha detto:

    Se questo signore crede di avere bisogno di una scorta, perché non se la paga ?

  2. Romano ha detto:

    Impieghiamo meglio i nostri carabinieri! Ingroia non ha certo bisogno di scorta. Chi vuoi che se lo fili! Romano.

  3. Marco ha detto:

    Poteva continuare a fare il magistrato ad Aosta dove era stato trasferito.
    Invece ha voluto intraprendere la libera professione nella sua terra.
    Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

  4. Aldo Barbaro ha detto:

    La “scorta” è soltanto un orpello.Se veramente avessero voluto eliminare Ingroia ed altri suoi simili ciò sarebbe accaduto da tempo,Falcone docet! Tutto il resto è volgare retorica!

  5. amerigo ha detto:

    Ecco perché Messina Denaro è ancora latitante: sono 25 anni che Ingroia lo sta cercando (?), fra una campagna politica ed una cresta sui rimborsi delle trasferte. Se proprio vuole una scorta, assuma dei vigilantes a spese proprie, è già costato troppo all’Italia.

  6. Mario Salvatore MANCA di VILLAHERMOSA ha detto:

    Ingroia supplica Salvini. Che faccia tosta! Piuttosto chieda scusa, si cosparga il capo di cenere e si stringa in un saio di sacco. Poi vedremo se merita la scorta o i carabinieri con tanto di manette!
    Mario Salvatore Manca

  7. Angela ha detto:

    Come mai nessuno politico di sinistra si scaglia contro la decisione presa da un governo di sinistra ,di togliere la scorta a un ex politico e oggi magistrato di sinistra?

    1. Laura Bovati ha detto:

      Sono totalmente d’accordo! L’avesse fatto Salvini… però sarei più d’accordo su una scorta per Ingroia piuttosto che per una per Saviano!

23 Giugno 2018 alle 13:45