«Oddio, ce sta Luxuria, quello che… »: lite tra Vladimir e truccatrice Rai
«Oddio ce sta pure Luxuria, quello che se crede donna, quello che dice che vuole rappresentare le donne. Ahi ma io mica me posso senti rappresentata da quel froc..ne». A raccontare quanto le sarebbe accaduto questa mattina è la stessa Vladimir Luxuria in un video postato su Facebook.. Ospite della trasmissione Rai Quelle brave ragazze, sarebbe stata insultata da una truccatrice che non si era accorta della sua presenza.
«Sono rimasta molto sbigottita», oltre che «ferita», ha spiegato Luxuria che alla donna ha detto: «Lei non può permettersi di usare questo tipo di linguaggio nei confronti di una persona che è stata invitata dall’azienda Rai che anche lei rappresenta». E, dopo aver sottolineato come tutti – dagli autori alle conduttrici – siano stati solidali e di non voler assolutamente il licenziamento di questa donna che nel frattempo è stata “già rimproverata», ha affermato: «Vorrei che la Rai rendesse pubblico un codice etico in cui nessun dipendente, nessun ospite, nessun lavoratore all’interno della Rai deve essere insultato per motivi legati alla razza, alla religione, al suo orientamento sessuale e all’identità di genere».
Che non voglia essere discriminata possiamo comprenderlo,ma che pretenda di rappresentare le donne,non me lo spiego proprio!. Può rappresentare le donne trans come lei,gli ibridi ,ma di noi non credo che conosca le sfumature,accettiamo il suo genere, ma che resti in quell’ambito.La povera signora ,ha fatto una innocente gaffe ed immagino che non se l’aspettava di trovarsela alle spalle,ma si intuisce che Luxuria è pretenziosa, vuole un trucco che non è facile realizzare che la ingentilisca, mimetizzando i tratti maschili.Poteva evitare di rendere pubblico tutto ciò!
C’era una volta……. No’ non è inizio di una favola ! Semmai un richiamo alla mente di quei valori che le nostre leggi definivano come ‘Offesa al comune senso del pudore’ ; già, il comune senso del pudore…… l’ho sempre collegato allo stato di verginità, un sottile diaframma che esiste solo se la persona che lo possiede ha dei suoi valori a cui non è disposta a rinunciare se non alle sue decisioni !
Piano piano, i media, il cinema, la politica hanno abbassato questa soglia come un paio di mutande del cervello. In parlamento sono giunte mignotte pubbliche, omosessuali conclamati, matrimoni gay ed il resto ! Non ho nessuna nostalgia della censura dei vescovi nella commissione rai, ho semmai la nostalgia di quelle madri e quei padri che allevavano figli e figlie insegnato, loro,genitori e non gli organi delle comunicazioni pubbliche cosa fosse quel sottile diaframma che veniva rispettato da entrambi e che trasformava ma formava nelle schermaglie di gioventù’ fra chi chiedeva e chi concedeva, si, ma fino ad un certo limite….. tutto perso !!!!
Ritengo che la truccatrice abbia espresso un pensiero ampiamente condivusibili. Una donna vera non puo’ essere rappresentata da un IBRITO.
Neanche io da un ignorante come te
PEr favore come si fa a invitare questa persona ,è di un abbominio spaventevole, lo sa questa luxuria che gli affeminati non entreranno nel regno dei cieli? e non sara per 80 anni che potrai vivere, ma l’eternita del fuoco, pentiti , prima che arrivi la fine e chiedi perdono a DIo, per quello che hai fatto , sei la vergona degli uomini che sono stati fatti all’immaggine di Dio . PENTITI.
La Rai dovrebbe vergognarssi presentare queste persone. non sono di buon esempio per i figli e per gli italiani, se vogliono vivere in questo modo certo è un problema loro, ma sono disetucativi, per i ragazzi e le prossime generazioni,PENTITEVI
Vorrei che alla RAI e NON SOLO , certi soggetti diversamente diversi che di etica e di morale
non ne hanno un briciolo fossero diversamente esclusi . L’esempio che possono dare ai nostri
figli e’ deleterio quindi mi auguro un bel po’ di censura .
però ci sta pure che se un uomo (perché stiamo parlando di un uomo) si veste e si trucca da donna e si auto-ridicolizza, le battutacce se le deve aspettare. Questa donna ha giustamente detto di non sentirsi rappresentata da un uomo, e ha ragione. Perchè, ripeto, luxuria è un uomo.