Rapporto Oxfam, nell’inferno di Ventimiglia, migranti abusati e detenuti da poliziotti francesi
Abusi, detenzioni illegali e respingimenti forzati verso l’Italia: secondo il rapporto Oxfam Se questa è Europa, diaconia Valdese e Asgi, che lavorano a Ventimiglia per prestare soccorso ai migranti bloccati in città, in condizioni di estrema vulnerabilità, sono violenze e coercizioni di ogni tipo quelle messe in atto dai poliziotti francesi sui migranti: minori non accompagnati e donne, indifferentemente. E poi i cinici e gli inaffidabili sarebbero gli italiani?
Il rapporto Oxfam: migranti abusati e detenuti dai poliziotti francesi
Un interminabile diario dell’orrore subito e taciuto, su cui oggi il report prova a fare luce, denunciando quanto fin qui accaduto nell’indifferenza di molti, nell’ignoranza dei più. E allora, «uno su quattro – denuncia l’indagine – è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee»: tanto per chiarire il contesto in cui le violenze vengono inflitte. E ancora: «L’intervento, ormai di prassi, della polizia francese comporta, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, il fermo dei minori, spesso la loro registrazione come maggiorenni, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale. I ragazzi – spiega il rapporto entrando nel merito degli abusi subiti da parte di aguzzini in divisa – raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di carte Sim. In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni».
Ventimiglia, lo specchio infernale di un’Europa colpevole
«La situazione a Ventimiglia è lo specchio di un’Europa che sta tradendo i propri valori fondanti di solidarietà, non rispettando le norme nazionali ed europee alla base dell’idea stessa di Unione. Per questo chiediamo al Governo francese di intervenire, per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori da parte della propria polizia di frontiera e al Governo italiano di attivarsi in ogni modo perché ciò avvenga, sospendendo inoltre i trasferimenti forzati verso i centri del Sud Italia – dice Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne dei Programmi in Italia di Oxfam –. Facciamo appello, oltre che all’Italia e alla Francia, agli altri Stati membri e all’Unione Europea, affinché siano assicurate procedure efficienti di ricongiungimento familiare e potenziati i meccanismi di ricollocamento tra i diversi paesi Ue, assicurando la condivisione delle responsabilità dell’accoglienza, anche attraverso la revisione del Trattato di Dublino e la creazione di un sistema di asilo unico a livello europeo». «Ci sono dei luoghi che fanno sintesi: uno di questi è certamente Ventimiglia. Frontiera impolverata che d’improvviso si è trasformata in baluardo di orgogli nazionali e simbolo di sovranismi che non pensavamo avessero cittadinanza in Europa – aggiunge Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della Diaconia Valdese – Minori non tutelati, donne con bambini lasciate in balia di un destino improbabile, procedure poliziesche applicate in modo miope: in questa situazione complessa l’impegno di tutte le istituzioni deve essere volto ad applicare e rispettare realmente le regole di civile convivenza che fanno parte, queste sì, del nostro patrimonio nazionale ed europeo».