
Scintille tra la Procura di Milano e l’Anac. Cantone: «Stupito dalle critiche»
Cronaca - di Redazione - 29 Giugno 2018 - AGGIORNATO 29 Giugno 2018 alle 12:00
I rilievi mossi dalla Procura di Milano all’operato dell’Anac hanno stupito Raffaele Cantone, che rivendica la “correttezza” del suo operato. “Sono stupito”, dice il presidente dell’Anac a chi gli chiedeva un commento, a margine di un evento al Politecnico di Milano.
Il procuratore di Milano Francesco aveva affermato che il “ritardo” con cui sono state trasmesse dall’Autorità nazionale anticorruzione alla Procura di Milano le notizie su “numerosi illeciti da cui si potevano desumere fatti di corruzione” e soprattutto le “modalità di acquisizione degli elementi” da parte dell’Anac hanno determinato “una discovery anticipata, sostanzialmente rendendo inutili ulteriori indagini nei confronti di soggetti già allertati”.
“Rivendico -replica Cantone – con assoluta certezza la correttezza delle nostre attività nistituzionali. Prendo atto – precisa – delle dichiarazioni che ha reso dopo Greco, e per me la questione è chiusa. I miei rapporti personali con Greco sono stati sempre non ottimi, di più” e così i rapporti istituzionali con la procura di Milano “sempre non ottimi, ma di più”.
Ad ogni modo, conclude Cantone, “per me non c’è nessuna polemica di nessun tipo, per me
vale molto più la precisazione di Greco che non le parole che sono contenute nel documento”.
Lascia un commento
di Redazione
ANAC….altro carrozzone istituzionale di dubbia utilita’ se non che per gli stessi componenti !!!
Avidità di fama mediatica. La lotta alla corruzione e le indagini relative portano notorietà su giornali e televisioni, e non si corre alcun pericolo. La lotta alla micro e macro criminalità va fatta in proprio, costa fatica, e qualche pericolo esiste, vedi gli attentati a giudici attivi in quel campo.
Se il tempo per portare a processo più corruttori possibili lascia un po’ meno tempo per indagini su rapine o irruzioni in case e ci scappa qualche morto o bastonato in più, è “obbligatorietà di azione penale” con facoltà di scelta, bellezze!!
? Volano stracci fra magistrati? Cosa loro, però diventa cosa nostra quando si capisce, bene, che un’incarico dato tempo fa per motivi -che solo gli interessati conoscono- sia intoccabile ! Questa è chiaramente una stortura, se provando una persona si dimostra dai risultati che non funziona, una
nazione sovrana, con i suoi rappresentanti politici DEVE POTERE licenziare ! Altrimenti che si deve fare? Togliere la scorta ?