Vaccini, Di Maio fa il furbetto: ecco cosa prevede il contratto Lega-M5S
Se da una parte il contratto di governo M5S-Lega sul capitolo vaccini appare abbastanza fumoso,nel senso che non c’è una decisione netta, dall’altra il contenuto lascia ampio spazio a una revisione sulle scelte. Il che significa che Salvini e Di Maio avevano lasciato una porta aperta per parlarne e cambiare. L’incredulità mostrata dai Cinquestelle di fronte alle dichiarazioni del vicepremier leghista sembra dettata dall’esigenza di porre un freno, per evitare di essere messi ancora una volta all’angolo e accusati di agire da subalterni. Il ministro dell’Interno – nel suo intervento telefonico a Radio Studio 54 – si era soffermato a parlare della legge Lorenzin: «Dieci vaccini obbligatori sono inutili e in parecchi casi dannosi e pericolosi. Sui vaccini garantisco l’impegno già preso in campagna elettorale di permettere a tutti i bimbi di entrare in classe. Ma siamo in due al governo, c’è un’alleanza con il M5S e sto ragionando con il ministro della Salute Grillo». Parole che hanno scatenato subito il putiferio.
Salvini e il documento sui vaccini
In realtà il documento su cui poggia l’esecutivo gialloverde dedica in realtà solo poche righe, nel capitolo sanità, alla questione vax/no-vax (pagina 41). Lasciando intendere, tra le righe, che si punta comunque al superamento della legge Lorenzin, contro la quale si scagliarono sia i 5 Stelle che la Lega quando occupavano gli scranni dell’opposizione. «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva – si legge infatti nel contratto di governo – garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale». In sostanza, quello che ha detto Salvini.