Wu Ming, Pasolini e i fascisti: la sinistra ora rivendica l’autore degli “Scritti corsari”
La domanda è: il pericolo neofascista esiste oppure no? Da tempo l’occhiuta vigilanza del collettivo Wu Ming lancia anatemi e liste di proscrizione contro intellettuali e politici di sinistra rei di avere dialogato con la destra radicale. Ora si fa un altro piccolo passo per rimettere a posto le rassicuranti etichette ideologiche: Wu Ming 1, pseudonimo dello scrittore Roberto Bui, scrive su Internazionale un lungo articolo per invitare i compagni a riappropriarsi di Pierpaolo Pasolini. La storia dei rapporti tra destra giovanile e Pasolini è ormai un fatto consolidato e noto. Nel 1988 a Roma uno “storico” convegno dal titolo Ripensare Pasolini … scandalosamente, nei locali della federazione del Msi guidata da Teodoro Buontempo, fu occasione per confessare l’interesse verso uno scrittore durissimo nelle sue critiche alla società dei consumi mentre Beppe Niccolai, negli stessi anni, dichiarava apertamente la sua comunanza con Pasolini soprattutto per quanto riguardava il j’accuse sui misteri irrisolti della Prima Repubblica.
Ebbene Wu Ming 1 si impegna a ricostruire il profilo di un Pasolini antifascista nonostante il meme circolante durante la campagna elettorale che attribuiva allo scrittore e poeta la seguente frase: “Mi chiedo, caro Alberto, se questo antifascismo rabbioso che viene sfogato nelle piazze oggi a fascismo finito, non sia in fondo un’arma di distrazione che la classe dominante usa su studenti e lavoratori per vincolare il dissenso. Spingere le masse a combattere un nemico inesistente mentre il consumismo moderno striscia, si insinua e logora la società già moribonda”. Una frase letta addirittura da Matteo Salvini durante il comizio di chiusura della campagna elettorale a Milano. In pratica, denuncia Wu Ming 1, Pasolini è stato utilizzato per “sdoganare” l’avanzata dei neofascisti verso Palazzo Chigi. Al di là del gioco delle citazioni più o meno esatte, gli scritti pasoliniani stanno lì a dimostrare una sintonia tra lo scrittore irregolare e i movimenti antisistema. Esiste a destra una ricca bibliografia che esamina Pasolini come cantore dei valori dell’Italia rurale e aedo dell’anticapitalismo. Infine, ci sono almeno due elementi biografici che impediscono di riportare lo scrittore sotto l’egida rigida della sinistra. Il fatto che il Pci lo cacciò dal partito perché gay e il fatto che il fratello Guido fosse stato ucciso barbaramente dai partigiani comunisti nella strage di Porzus del 1945.
Tolto di mezzo Pasolini, infine, ciò che non va giù a Wu Ming 1 è il numero di voti che la destra ha conquistato alle ultime elezioni, il che tradisce una mentalità poco rispettosa delle dinamiche democratiche: “CasaPound – scrive infatti – ha preso 312.392 voti e Forza nuova altri 127.119; significa che come minimo 439.511 persone si identificano col neofascismo, o almeno non hanno problemi a votare partiti neofascisti. C’è poi Fratelli d’Italia, partito proveniente dal neofascismo, che ha preso 1.435.114 voti. Soprattutto, c’è la Lega. La Lega ha preso 5.694.351 voti e adesso è al governo. A conti fatti, su poco più di 46 milioni di aventi diritto al voto, oltre sette milioni e mezzo hanno scelto forze politiche inequivocabilmente nazionaliste, xenofobe e reazionarie. Per capirci: durante la prima repubblica il partito neofascista storico – il Movimento sociale italiano – rimase sempre intorno ai due milioni di voti”. Il rovello è tutto qui, in queste cifre: sarà colpa di una sinistra asfittica, dei revival pasoliniani o si tratta solo della bellezza della democrazia? Il dibattito, a sinistra, è appena iniziato.
Dalla raccolta di poesie in lingua Friulana “la nuova gioventù” di P.P. Pasolini l’ultima dal titolo “saluto ed augurio” è dedicata ad un giovane fascista da cui riporto alcuni passi : ” Tu difendi,conserva,prega:ma ama i poveri:ama la loro diversità. Ama la loro voglia di vivere soli nel loro mondo……..”Dentro il nostro mondo,dì di non essere borghese,ma un santo o un soldato: un santo senza ignoranza, un soldato senza violenza……”…….
WU MING, con il collettivo Bourbaki,si inventa persino il “modello” per distinguere le fole dalla verita’ in rete. E perviene, grazie a tale modello, a negare l’esistenza delle Foibe. Si trova tutto sul loro sito demenziale. Non occorre altro per comprendere Chi sono e Cosa fanno. Occorrerebbe un sano periodo di “rieducazione” dopo un bel processo alla Lubianka, “modelli” da loro tanto amati.
caro Bui Roberto ma perche’ non te ne vai a fan….. come direbbe anche Grillo?
Esatto, il problema del fascismo esiste solo in seno alla sinistra asfitica e demagogica che ha fatto dell’antifascismo il motivo centrale di un’esistenza altrimenti grama perché in essenza inconsistente ideologicamente. E’ ovvio che la Destra abbia rivalutato Pasolini. Da grande intellettuale qual’ era aveva intuito il bluff dell’establishment del P.C.I. che con la sua retorica finto libertaria è diventata una casta di borghesi al soldo di chi fingeva di combattere e cioè le multinazionali e i capitalisti come Soros e De Benedetti.