
Il distributore di cannabis light in strada divide Padova. Chi tutela i minori?
Cronaca - di Vittoria Belmonte - 19 Luglio 2018 - AGGIORNATO 19 Luglio 2018 alle 14:24
“Siamo al paradosso: non bastano i cosiddetti ‘grow shop’ che nascono come funghi nei nostri capoluoghi di Provincia e nelle principali città d’Italia. Non basta evidentemente neppure la commercializzazione nelle edicole di riviste con, allegati, piccoli quantitativi di marijuana light. Siamo passati ora, addirittura, ai distributori automatici di cannabis“. Lo afferma l’assessore regionale veneto Elena Donazzan in riferimento al distributore automatico di cannabis light installato di recente in via Scintilla di Padova tra lo sconcerto dei residenti. “Il messaggio è chiaro: gli ideatori di questa trovata commerciale equiparano l’uso della cannabis ad una necessità, un qualcosa che non può essere limitato a uno specifico orario di vendita al pubblico, ma che deve essere esteso all’utenza 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. Poco importa, evidentemente, se scelte così avventate potrebbero permettere l’acquisto di questa ‘porcheria’ anche ad un minorenne munito di altrui tessera sanitaria”, stigmatizza l’assessore regionale.
La Canabis non fa male, rinforza l’organismo, e un bene che sia libera, cosi ci sono meno spacciatori.
Se Italia e propio fascista questi eventi non esisterebbero…vedete come siete cretini voi della sinistra??? Spero che i vostri figlioli diventino dipendenti alla canapa leggera e solamente un passo a altre droge come hashish, Shabu, crystal, zombie, etc etc…e viva Italia.
Bravi bravi così avrete ancora di più narco dipendenti….più soldi per i Nigeriani!!!