La mamma di Elena Aubry: «E c’è chi dice che a Roma non ci sono buche…»
Poche frasi, parole commoventi. Perché «non dobbiamo permettere che muoiano altre persone». È una lettera straziante quella che Graziella Viviano affida a Facebook. Sua figlia Elena Aubry ha perso la vita in moto sulla via Ostiense a Roma. Una morte che, secondo mamma Graziella, sembra avere un preciso responsabile: il manto stradale della Capitale, che versa in pessime condizioni. Ecco perché la mamma di Elena ha deciso di dare vita a un’iniziativa: evidenziare le buche con una bomboletta di vernice gialla ed evitare così altre perdite.
L’appello della mamma di Elena Aubry
«Ciao Elena, sono mamma, sempre io – scrive Graziella – Sai, qui comincia a far davvero caldo, si va al mare. Niente più selfie quest’anno assieme, niente più risate, niente più…niente! Ma non ti sto scrivendo per questo, non voglio pensare a questo, impazzirei… Ho bisogno di te, amore mio. Ho bisogno del tuo aiuto perché qui non sembrano capire». «C’è pure chi dice che le buche non ci sono – aggiunge la mamma di Elena – Sai, si va al mare. Tanti passano sulle strade e tu sai cosa può succedere se un dosso, una buca “si mette di traverso”. Ma, amore mio, noi non dobbiamo permettere che muoiano altre persone. Elena aiutami. Il sistema c’è e funziona. Basta evidenziarle con una semplice bomboletta di vernice gialla. Se solo i nostri amministratori volessero ascoltare… chiedi lassù, che si faccia il miracolo, che qualcuno gli apra le menti e il cuore. Se solo un cuore generoso avesse evidenziato le “tue” buche in quella maledetta strada, adesso tu saresti qui con me e Sofia, andremmo al mare a ridere, a scherzare, a farci ancora tanti “stupidi e inutili” selfies… (ora per me così preziosi)… ».
La sua lettera è anche una risposta a Beppe Grillo che per difendere l’operato dell’amministrazione pentastellata di Virginia Raggi ha affermato che a Roma “non si vedono buche”. Parlando al Corriere la signora Viviano ha giustamente ricordato come quello delle buche sia un problema assai serio: «Su certe cose non si può scherzare, la morte di mia figlia merita rispetto. Mia figlia aveva tutto quello che serve a un motociclista per non morire, ma su quella strada c’è tutto quello che può uccidere un motociclista».