Nuove regole per il riconoscimento delle classi di merito
All’interno dei provvedimenti Ivass (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) 71 e 72/2018 del 16 aprile sono state inserite le nuove regole per il riconoscimento della classi di merito, anticipando anche un superamento del sistema bonus-malus legato al veicolo ed alla residenza, più che al comportamento del guidatore. Tali regole, in vigore dal 3 maggio, concedono classi di merito più favorevoli pure in caso di passaggi di proprietà fra conviventi (anche dello stesso sesso) e l’acquisto di un veicolo da parte di chi possedeva soltanto un’auto aziendale.
Come riportato da ilsole34ore.com, alcuni aspetti però restano poco chiari:
Caso 1. In caso di utilizzatori di auto aziendali acquisite dai datori di lavoro in noleggio a lungo termine, le nuove norme Ivass prevedono la conservazione della classe maturata su veicoli utilizzati da almeno 12 mesi in leasing operativo o finanziario o in noleggio a lungo termine, spesso si tratta di auto aziendali coperte da polizze a tariffa fissa. Nel caso in cui si volesse usufruire della classe maturata su quell’auto aziendale (personale) in noleggio, l’Ivass restringe il beneficio al soggetto annotato sulla carta di circolazione come unico utilizzatore di quel veicolo (art. 247-bis comma 2 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada) in quanto azienda e non lavoratore. Per il lavoratore è possibile dimostrare di essere stato l’unico conducente ed utilizzatore dell’auto aziendale presentando all’assicurazione l’atto (informale in quanto non esiste una forma codificata) con cui il datore l’assegnava ad uso esclusivo.
Caso 2. Potrebbero verificarsi alcune difficoltà anche per i conducenti abituali di veicoli intestati a disabili non patentati, in quanto la norma gli riconosce un beneficio soltanto se sono annotati sempre in base all’art. 247-bis, e non è nemmeno certo che la motorizzazione accetti le richieste in quanto non esiste attualmente una procedura specifica per questo. L’attestato di rischio rilasciato conterrà anche le formule tariffarie a franchigia e a tariffa fissa, non solo per bonus-malus. Si parla infatti di attestato di rischio dinamico il cui scopo è quello di contrastare le frodi.
Nel 2023 si riporteranno solo i sinistri relativi agli ultimi 10 anni, inoltre per ogni abbinamento tra un proprietario e un veicolo è dato un codice Iur (Identificativo univoco di rischio), questo serve a seguire gli eventuali sinistri a partire dal 1° giugno e attribuirgli anche sinistri che denuncia dopo aver cambiato assicurazione, cosa che oggi gli fa evitare l’applicazione del malus dal momento che fino a poco fa gli ultimi due mesi di contratto restavano ignoti alla nuova compagnia.
Infine, una volta scaduta la polizza, l’attestato di rischio continuerà a valere per cinque anni, ma solo se il contraente/proprietario del veicolo dichiara che nel frattempo non ha circolato o era coperto da assicurazione temporanea.
In ogni caso l’Ivass ha chiesto a tutte le compagnie assicurative di fare proposte entro l’estate cosicché si stabilirà un confronto per cercare di capire quali modifiche apportare per superare il sistema classico delle Rc auto entrato in vigore APPENA quarant’anni fa.