Rider, parte il tavolo per avere maggiori tutele. I sindacati sono scettici
Si apre all’insegna di “molte incognite” il tavolo sui rider al ministero del Lavoro. Il ministro Luigi Di Maio ha indicato due strade: una è quella in cui il governo vara una norma in cui si stabiliscono i contenuti minimi retributivi e tutele assicurative e previdenziali; l’altra è quella di mettere insieme i rappresentanti delle piattaforme e dei rider per costruire un nuovo modello di contratto che riguarda i lavori del futuro. Lo sottolinea l’Usb in vista dell’incontro in programma nel primo pomeriggio al ministero del Lavoro. Un tavolo, dice l’Usb, convocato “per affrontare la condizione dei riders, i fattorini utilizzati in modo assolutamente arbitrario dalle aziende multinazionali come Foodora, Deliveroo, ecc.”. “Oltre alle aziende e ai collettivi dei lavoratori che fino ad oggi hanno animato la protesta, ci saranno anche Cgil, Cisl e Uil, pur non avendo un solo iscritto tra i lavoratori del settore. Un film- afferma l’Usb – già visto troppe volte di organizzazioni che si arrogano il diritto di rappresentare lavoratori con i quali non hanno alcun rapporto e dai quali non hanno avuto alcuna delega a negoziare per loro”. “In ballo – prosegue l’Usb – c’è l’inquadramento dei fattorini. Alcune aziende hanno già fatto sapere di una loro disponibilità (sic!) a stipulare contratti di co.co.co., magari utilizzando quell’articolo di un regolamento attuativo del jobs act ( D.Lgs 15 giugno 2015, numero 81, articolo 2) dove si rimanda proprio alla contrattazione collettiva la possibilità di derogare al contratto di lavoro subordinato ‘in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore'”.